Io vorrei essere felice: che cosa devo fare?
Per essere felice devi essere amata, per essere amata devi essere attraente, bella.
Una ragazza si guarda allo specchio e non si piace: non sono abbastanza alta, sono troppo grassa, sono troppo magra, non attiro l’interesse di nessuno. Forse di qui viene un principio di infelicità.
Io vorrei essere felice: che cosa devo fare?
Per essere felice devi essere libera, poter fare quello che vuoi, poter mangiare o anche no, poter bere indefinitamente, poter provare tutto, poter essere uomo o essere donna.
Una ragazza si guarda addosso e si trova un corpo di donna. Il corpo è una prigione, l’aspetto fisico è un condizionamento insopportabile del desiderio di libertà. Forse di qui viene un principio di infelicità.
In molte tradizioni culturali c’è un principio di ostilità verso la dimensione fisica della persona.
Il corpo è un ostacolo al desiderio di essere felici.
La tradizione giudaico-cristiana ha introdotto una visione più unitaria della persona umana e del suo destino.
Il Vangelo porta a compimento la rivelazione di Dio affermando che il Verbo di Dio si è fatto carne e venne ad abitare in mezzo a noi e noi vedemmo la sua gloria.
Nel Vangelo la carne, il corpo è la manifestazione della gloria di Dio e Gesù si è preso cura delle persone nella loro integralità: il gesto di toccare il lebbroso è sconvolgente e scandaloso
Venne da lui un lebbroso, che lo supplicava in ginocchio e gli diceva: “Se vuoi, puoi purificarmi!”. Ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccò e gli disse: “Lo voglio, sii purificato!”. E subito la lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato.
La cura per la persona nella sua integralità rivela che il lebbroso è destinatario dell’amore di Gesù non perché è bello, ma diventa bello perché è amato.
La Chiesa si prende cura delle persone nella loro integralità e rivela la via della felicità.
Voglio essere felice: che cosa devo fare? devi essere amata.
Tu sei amata non perché rispondi a un canone di bellezza, ma perché sei tu. Tu sei amata perché sei amabile perché sei tu. E sei chiamata ad amare. Vivi di una vita ricevuta per amore che è vocazione ad amare.
Le forme con cui la Chiesa di Milano si prende cura dei giovani si esprimono in forme di aggregazioni, di vita comunitaria, di proposte di reciproca cura. L’oratorio, lo scoutismo, le diverse proposte di pastorale giovanile, sono a servizio di una cura integrale della persona:
la relazione con Gesù: sei amabile perché sei tu
la relazione con gli altri: sei al mondo per amare, la pratica del servizio proporzionato all’età e l’esperienza della gioia di dare gioia, come esperienza di essere capaci di amare e di provare ad essere amati, il convivere con la fragilità, le persone con handicap
la dimensione comunitaria, la pratica dello sport, la esperienza della convivenza fuori casa (campeggio, gita, ecc)