Porre l’attenzione, interpretare e vigilare su tre tentazioni e contrastarle
1. La fiducia della provvidenza
La tentazione è di immaginare il futuro come minaccia.
Le proiezioni e il sentire comune inducono a uno sguardo grigio sul futuro, come a un destino minaccioso, un paese indesiderabile dove è obbligatorio andare.
L’immaginazione degli esiti della tecnologia, dell’inquinamento, delle relazioni tra le persone, tra i corpi sociali e nei rapporti internazionali …
Si può vincere la tentazione e guardare avanti con fiducia per una profonda fiducia nella provvidenza di Dio che continua a ispirare l’interpretazione del futuro come missione, missione da condividere con un popolo in cammino.
2. La coltivazione condivisa della saggezza
La tentazione è di abitare la complessità come smarrimento.
La disponibilità inaudita di dati, la frammentazione delle specializzazioni, il livello delle competenze necessarie per comprendere le persone, la tecnologia, …
La pressione di tematiche che rischiano di suonare retoriche, obbligatorie e confuse come la sostenibilità, il fenomeno delle migrazioni e della composizione multietnica della società metropolitana ecc.
Si può vincere la tentazione e abitare la complessità come incremento di umanità con la coltivazione condivisa della saggezza: luoghi per pensare, tempi dedicati a una riflessione critica, pacata, costruttiva dei saggi, dei filosofi, dei teologi, degli specialisti.
3. Il dialogo e la simpatia intergenerazionale
La tentazione è di vivere la transizione come frustrazione.
L’evoluzione della società, degli strumenti e dei metodi di lavoro, il mutare rapido e imprevedibile della sensibilità delle generazioni, la constatazione di una sensibilità diversa tra le generazioni e la difficoltà del ricambio generazionale genera la frustrazione di sperimentare che quello che si è fatto finisce, che la passione che ha motivato l’impegno si spegne, che la competenza accumulata risulta inutile o inutilizzabile in un contesto in continua evoluzione.
La tradizione cristiana e il magistero attuale sul lavoro (cfr Fratelli tutti, 162) suonano velleitari; la passione per la partecipazione che è l’anima del sindacato sembra spegnersi.
Si può vincere la tentazione affrontando con fiducia e simpatia il dialogo ordinario tra le generazioni.