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Sirio 23 - 31 dicembre 2024
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Intervista

Fondo, la seconda fase
per ritrovare un lavoro

Il segretario generale Luciano Gualzetti descrive l’iniziativa: dalla formazione agli interventi personalizzati, l’attività punta a un inserimento nel sistema di aziende del territorio. Da gennaio operativo il Microcredito, da febbraio “Fare impresa insieme”

di Cristina CONTI

16 Dicembre 2012

È partita la seconda fase del Fondo Famiglia Lavoro. La prima si è conclusa il 31 dicembre 2011, ma a causa della difficile situazione economica il cardinale Angelo Scola ha deciso di proseguire l’esperienza. Progetti mirati alle esigenze dei disoccupati, formazione e microcredito. Questi i pilastri su cui si fonda la nuova fase.

«Nonostante la risposta tempestiva, molte delle persone che avevano ricevuto il contributo (circa 500) si sono ripresentate ai Distretti del Fondo in cerca di un nuovo aiuto proprio perché non hanno trovato un posto di lavoro», spiega Luciano Gualzetti, segretario generale del Fondo Famiglia Lavoro. Disoccupati di breve periodo (luglio 2011), con un figlio a carico e residenti in diocesi: ecco l’identikit dei destinatari.

Gli interventi su cui si potrà contare sono diversi. Innanzitutto l’erogazione a Fondo Perduto. Curata dal servizio Siloe della Diocesi (Servizi integrati lavoro orientamento educazione), sarà rivolta solo a chi non può iniziare un percorso di riavvicinamento al lavoro. «È fondamentale che gli operatori del Distretto, al termine del primo colloquio con la persona richiedente, si confrontino con il parroco e il Centro di ascolto di appartenenza per una condivisione del progetto di intervento. L’erogazione avverrà tramite il parroco che, in questo modo, sarà preventivamente informato e avrà condiviso le finalità dell’intervento con il rispettivo Centro di ascolto», commenta Gualzetti.

Anche la formazione mirata avrà un ruolo fondamentale. Sarà coordinata dalla Fondazione S. Carlo della Diocesi e avrà l’obiettivo di aiutare i disoccupati ad acquisire competenze utili al reinserimento occupazionale: «Si tratta di una proposta qualificata rivolta a persone che hanno perso il lavoro e che esprimono la loro disponibilità e il loro interesse a un percorso di questo genere. Nei colloqui presso i Distretti del Fondo dovrà essere prestata particolare attenzione alle esperienze lavorative della persona incontrata: così l’intervento sarà personalizzato», precisa.

Contemporaneamente si cercherà di creare, nei vari territori, le condizioni per realizzare un percorso concreto di formazione per trovare lavoro. La durata di questa attività, che verrà programmata a seconda delle risorse e del sistema di imprese del territorio, sarà indicativamente di sei mesi. Nel frattempo le persone riceveranno un’indennità economica, secondo il progetto sottoscritto.

Dal prossimo gennaio inoltre sarà operativo il Microcredito. Coordinato dalla Fondazione San Bernardino, l’iniziativa si propone di sostenere le famiglie nell’impossibilità di ottenere un prestito dal sistema bancario per mancanza di lavoro: un fondo di garanzia per prestiti finalizzati all’avvio o al sostegno di piccole attività economiche. L’importo massimo è di 10 mila euro da rimborsare in 6 anni.

A febbraio poi partirà “Fare impresa insieme” coordinata dalle Acli. Sportelli territoriali gratuiti accompagneranno l’avvio di nuove imprese e assisteranno quelle a rischio chiusura. Per sostenere i vari progetti è possibile contribuire con un versamento su un conto corrente dedicato e per seguire l’avanzamento delle iniziative si può visitare il sito www.fondofamiglialavoro.it