Gratis, facile, famigliare, non supporter.
È il quadrato entro cui si pone la Giornata nazionale dell’8×1000 alla Chiesa cattolica che si celebra domenica 7 maggio.
La data segna l’inizio della campagna di sensibilizzazione nei territori, non si esaurisce in essa. Infatti, le firme raccolte potranno essere consegnate ai soggetti recettori (Poste, Caf, intermediari…) entro il mese di novembre. La celebrazione parrocchiale della Giornata può quindi essere svolta anche in altre domeniche.
Nuovi spot
L’invito alla firma è sollecitato anche dalla tradizionale pubblicità partita ai primi di maggio. Nuova la campagna, il claim e gli spot.
Tra questi, uno riguarda la diocesi di Milano. È rappresentata – nel complessivo sforzo di sostenere i più bisognosi – dal volto degli ospiti e degli operatori della Casa della Carità di Seregno (leggi qui). Una recente struttura che allunga l’elenco di omonime attività presenti in ambito ambrosiano: a Milano, Lecco, Varese, Gallarate, Saronno e Mariano Comense (quest’ultima in fase di avvio). Sono accomunate dalla volontà di concentrare una pluralità di servizi in un’unica sede, con l’obiettivo anche strutturale e “plastico” di testimoniare, stando a fianco della Chiesa e dell’oratorio, che l’attenzione caritativa è una delle dimensioni fondamentali dell’azione pastorale. A tutte sono giunti fondi 8xmille.
Gli spot quindi rilanciano la realtà quotidiana delle persone – raccontando le emozioni e la gioia di chi dà e di chi riceve l’8×1000 – con un invito chiaro alla firma. Presentano una Chiesa capace di parlare al mondo di oggi rimanendo fedele a se stessa.
Non costa nulla, ma vale tantissimo
In un momento delicato come il presente – dove vacillano punti di riferimento dati come acquisiti e dove emergono nuovi bisogni – l’8×1000 può diventare davvero il simbolo di una ritrovata fiducia in se stessi e negli altri.
Firmare è gratis. Non comporta il pagamento di una tassa in più. Si sceglie dove destinare il dazio già pagato da tutti.
Firma anche chi non fa la dichiarazione
Ed è facile. Chi presenta la dichiarazione dei redditi dovrà ricordare di siglare, sul modulo, anche il campo riservato a ciò. Ma pure chi non è tenuto a consegnate la dichiarazione dei redditi può firmare per tale scopo. Si pensi ad esempio ai lavoratori dipendenti, agli anziani con la sola pensione, ai giovani che svolgono lavori in regola, benché occasionali e temporanei (hostess & steward nelle fiere, babysitter…).
Tutti costoro mira a intercettare il progetto nazionale unafirmaXunire, alla sua seconda edizione. La nostra Chiesa locale vi partecipa con 36 comunità iscritte. Tra cui la parrocchia personale dei migranti di Santo Stefano in Milano. Un bel messaggio. La maggior parte dei fedeli che la frequenta, lavora e paga le tasse. Permettere pure loro di destinare l’8×1000 è un segno di reale stima e integrazione. E intercetta per analogia una prassi – quella delle rimesse economiche – a loro molto famigliare.
Un defluente dell’8×1000 sostiene infatti anche interventi caritativi nelle nazioni più povere del mondo. Uno spot di quest’anno narra della Tanzania, per esempio. Sapere che una firma, gratis, porta vantaggio anche ai Paesi di loro provenienza è stimolo alla partecipazione.
Come e dove consegnare la scheda
Le parrocchie iscritte al progetto nazionale faciliteranno al massimo la raccolta delle firme, secondo uno schema che loro stesse renderanno noto. Tutte però si possono attrezzare per raccoglierle e poi consegnarle cumulativamente in Posta o ad un Caf. Il materiale necessario è pubblicato a questa pagina.
Famigliare e non supporter, si diceva anche. La firma dell’8×1000 per la Chiesa cattolica non compatta dei tifosi. È apposta anche da tanti che la Chiesa non frequentano, ma cui riconoscono una famigliarità con i più bisognosi ed una capacità di risolvere i problemi. Quindi, come in ogni famiglia, chi può fa. E non è lasciato da solo.
In tema di collaborazione, è intervenuto monsignor Mario Delpini, incontrando mesi addietro gli incaricati diocesani lombardi del Sovvenire. A loro ha detto. «È necessario continuare nella formazione e nella cucitura di relazioni. Anche strategiche, con gruppi e movimenti».
È il caso virtuoso di quelle parrocchie che – in sinergia con le Onlus che gravitano attorno ad esse (società sportive, doposcuola…) – raccolgono congiuntamente l’8×1000 e il 5×1000. Le due firme non sono concorrenziali.
I dati diocesani
Nel 2021, nella diocesi di Milano, ha firmato per l’8×1000 solo il 46% degli aventi diritto.
Di questi, ha scelto la Chiesa cattolica il 70.3%; lo Stato il 22.5%; le altre Chiese il 7.2.
Alla Comunità ambrosiana sono stati assegnati un totale di 34.570.100 € (+3.08 sull’anno precedente): 19.2 milioni destinati alla integrazione del sostentamento del clero; 7.4 milioni al culto e alla pastorale; 7.1 milioni alla carità; 516 mila all’edilizia di culto; 298 mila ai beni culturali.
A livello nazionale, nel 2024, dal cespite 8×1000 arriveranno 300 milioni in meno. È calato l’imponibile, sono calate le firme. L’invito a una più efficace opera di sensibilizzazione non è quindi senza fondamento.
Vedi anche:
Traccia di appello da leggere al termine delle Messe
Facsimile del modulo per la firma
La delega ai Caf per l’accesso al CU
Le uscite per interventi caritativi
Le uscite per interventi di culto e pastorale
Le uscite per Zone pastorali nel 2022
Leggi anche:
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