Domenica 17 settembre, alle 16, a Milano, andrà in scena un oratorio sulla vita di Nicolao della Flüe nella chiesa a lui dedicata. La rappresentazione si terrà anche a Morbio Inferiore e Giubiasco, nel mese di settembre e a Bellinzona e Locarno nel mese di novembre.
Il tutto si ispira all’opera scritta e messa in scena da Padre Callisto Caldelari in occasione dei 700 anni della Confederazione elvetica e del 600° anniversario della nascita del Santo,
Un progetto grandioso, realizzato su imput della Commissione diocesana di musica sacra della Diocesi di Lugano, in collaborazione con il Gruppo Sacre Rappresentazioni della Comunità del Sacro Cuore di Bellinzona, la Cantoria di Giubiasco, la Corale Santa Maria dei Miracoli di Morbio Inferiore e dal Coro della Cattedrale di Lugano.
Musiche e canti sono stati realizzati appositamente da Vincenzo Giudici.
La sacra rappresentazione
Nel 1991, in occasione dei 700 anni della Confederazione elvetica, P. Callisto Caldelari scrisse e mise in scena con un gruppo di attori una sacra rappresentazione sulla figura di San
Nicolao della Flüe, santo patrono di Lugano. La ricorrenza del 600° anno della nascita di Bruder Klaus, come il popolo affettuosamente lo ha sempre chiamato, è sembrata
un’ottima occasione per riprendere, questa volta in forma di oratorio, alcune parti di quel testo.
Il racconto attinge alle fonti storiche per presentare una figura “famosa” ma forse non veramente conosciuta: narra gli episodi salienti della vita di San Nicolao, il suo matrimonio con Dorotea Wyss, la sua carriera prima come soldato, poi come politico e infine, e soprattutto, la sua progressiva adesione a Dio, il suo divenire uomo mistico e mediatore. Più spesso si ricorda Nicolao per quello che ha lasciato (la carriera, la famiglia), ma è forse più interessante riflettere su quello che ha cercato e trovato.
L’interesse è di far conoscere la biografia di Bruder Klaus, ma soprattutto riflettere sulla sua figura, sul suo essere santo di ieri e coscienza critica di oggi.
Scena emblematica in tal senso è la dieta di Stans (30.11.1481): la verità storica, lo sappiamo bene, ci dice che Nicolao non fu presente; è stato però immaginato lì, non per dispetto della storia ma per amore del suo messaggio universale di pace e fratellanza, derivante dal suo darsi totalmente a Dio.