Domenica 14 ottobre a Roma si terrà la cerimonia di canonizzazione di Papa Paolo VI. Giovanni Battista Montini, oggi Beato, sarà così proclamato Santo.
La Comunità Pastorale di Magenta, a lui co-intitolata, insieme a Santa Gianna Beretta Molla, si prepara a festeggiare questo momento così speciale.
Ma che significato assume per la Comunità magentina?
«Già un Beato è una figura di riferimento. Penso che questa canonizzazione, che riconosce ulteriormente la santità dell’uomo, del sacerdote, del vescovo e arcivescovo di Milano, del Papa, sia per la nostra Comunità incoraggiamento e occasione per conoscerlo davvero, in modo diretto, non per sentito dire», afferma don Giuseppe Marinoni, parroco della Comunità Pastorale magentina. Lui si prepara, insieme a un folto gruppo di fedeli magentini, a partire per vivere direttamente a Roma la celebrazione presieduta da Papa Francesco.
È lo stesso prevosto a suggerire la lettura dei testi di Papa Paolo VI «che nonostante i 40 anni passati dalla sua morte continuano a essere attuali».
Quali sono i pensieri più rilevanti di Giovanni Battista Montini contenuti nei suoi scritti?
«Sono tanti, ma proverei a ricondurli a due principali: innanzitutto è stato il Papa del Concilio Vaticano II (che, annunciato e inizialmente presieduto da Papa Giovanni XXIII, fu poi seguito fino al termine da Montini) mediante il quale volle che la Chiesa riscoprisse la gioia dell’essere Chiesa di Gesù Cristo, fedele al messaggio del Vangelo da vivere pienamente. Quindi il primo pensiero forte di Paolo VI fu quello di vivere le radici profonde della nostra Fede. Il secondo messaggio, che emerge dalla seconda sessione conciliare da lui presieduta, evidenzia che la Chiesa guarda al mondo con immensa simpatia. È una Chiesa che getta dei ponti e che vuole entrare in dialogo col mondo, guardandolo con preoccupazione quando in esso non vi è la pace». Il parroco ricorda che fu Paolo VI, giusto cinquant’anni fa, nel 1968, a indire la Giornata mondiale di preghiera per la Pace, l’1 gennaio. «Portava il messaggio di una Chiesa che avvertiva autentica sofferenza per i problemi che affliggevano l’uomo: la mancanza della pace, del lavoro».
Per lasciare un segno che ricordi questo giorno speciale, don Marinoni ha pensato di fare un dono personale alla Comunità Pastorale di Magenta: «al termine di ogni S. Messa celebrata sabato 13 ottobre (vigiliare) e domenica 14 ottobre, verrà consegnato un libretto con un breve profilo biografico di Paolo VI, inquadrandolo come pontefice del Concilio Vaticano II. Vuole essere un dono d’amore ai miei parrocchiani, un primo sguardo a Papa Paolo VI, che sento molto vicino. La sua parola mi è di nutrimento. Per questo il mio dono vuole essere un primo passo di conoscenza della sua figura e uno stimolo per leggere i suoi testi e scoprire il suo pensiero, perché diventi un compagno di viaggio nell’esperienza della Fede, tanto quanto lo è per me Carlo Maria Martini».