La mostra propone un percorso di immedesimazione nelle vicende umane di coloro che lasciano la loro terra in cerca di un futuro migliore, e racconta come il rapporto con queste persone interpella ciascuno di noi, nella consapevolezza che l’incontro è la dimensione fondamentale di ogni esistenza umana.
Il problema dei migranti è sulla bocca di tutti. La mostra lancia una provocazione: proviamo ad affrontare l’argomento non anzitutto come un “problema”, ma guardando negli occhi gli uomini e le donne che emigrano. Proviamo a chiederci chi è quell’”altro” che bussa alle porte delle nostre società, da quali terre arriva, perché ha deciso di lasciarle per venire dalle nostre parti.
Proviamo a misurarci con le parole pronunciate da Papa Francesco in occasione dell’ennesimo naufragio nelle acque del Mediterraneo con centinaia di morti: “Sono uomini e donne come noi, fratelli nostri che cercano una vita migliore, affamati, perseguitati, feriti, sfruttati, vittime di guerre; cercano una vita migliore.
Cercavano la felicità…”.