“Don Eugenio fa settanta!”: settant’anni di ministero sacerdotale, tutti e settanta intensamente vissuti all’ombra del campanile di S. Anastasia, a Villasanta: vi giunse venticinquenne e non se n’è più andato.
Don Eugenio intraprese la sua missione pastorale come assistente degli oratori, dove seppe conquistare il cuore dei giovani con la sua spiritualità appassionata e la sua tenace intraprendenza, che tanto profumava di modernità: il gruppo scout di Villasanta deve proprio a lui la propria esistenza, come anche la società sportiva dell’oratorio.
Dopo vent’anni trascorsi tra i giovani, condividendone gioie e speranze, don Eugenio ha scelto di continuare a svolgere il suo ministero sacerdotale tra gli anziani ed i malati del nostro paese, sostenendoli nel dolore e nella sofferenza. Per oltre cinquant’anni ha fatto loro visita, li ha ascoltati e li ha confortati, esortandoli a non perdere mai la speranza in Dio.
Una fede testimoniata con umiltà e dedizione alla sua gente, una missione compiuta “facendo le cose bene”, come don Eugenio ama ripetere: la mediocrità non fa per lui. D’altro canto il suo modello è da sempre Maria, colei che “ha fatto le cose più bene di tutti” e che dona grazia e benedizioni in abbondanza.
Non si può non ricordare l’affinità elettiva che lo legava a don Luigi Zoia, compagno di messa e di viaggi in terre di missione. I due sacerdoti hanno sempre sostenuto l’opera delle suore e dei sacerdoti missionari villasantesi, visitandoli in molte occasioni in ogni parte del mondo, talvolta sfidando anche la sorte (ma vincendola sempre): alcune loro avventure, ormai leggendarie, non hanno nulla da invidiare all’epica omerica!
Ora, dopo settant’anni di servizio in parrocchia, don Eugenio continua la sua opera evangelizzatrice e missionaria presso la casa di riposo San Clemente, sempre a Villasanta: chi lo incontra non può non riconoscerlo, con il suo piglio dolce e rigoroso, testimone autentico della misericordia del Padre.
Non si fa mancare momenti di lettura e preghiera nella sua camera e, se gli si fa visita chiedendogli come sta, lui risponde sempre: “Benissimo”, l’opzione negativa non è contemplata, “Perché”, dice lui, “chi sta con Dio non può che stare benissimo!”. Carlo Maria Martini diceva che “Il sogno di Dio è lì dove non c’è paura, non c’è ansietà, non c’è senso di paura, ma c’è pace, fiducia, abbandono”. Forse è questo il segreto della sua gioia, che non viene mai meno: aver riposto la sua vita nelle mani del Signore, fidandosi totalmente di lui.
Anniversario
Don Eugenio Ceppi: sguardo al cielo, piedi ben piantati sulla terra
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