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5 febbraio

Don Carlo Sonzini, una testimonianza sempre viva

Domenica, durante la Santa Messa delle 10 nella Basilica di San Vittore, si ricorderà il 60esimo anniversario della morte di don Carlo Sonzini, figura sacerdotale molto cara alla città di Varese

di Silvana Antonioli CAMERONI

3 Febbraio 2017

Don Sonzini si spegneva il 5 febbraio 1957 nella sua Varese all’età di 79 anni.
Figura luminosa del clero ambrosiano, è stato combattivo e gioioso testimone di una chiesa che oggi diremmo “in uscita”, concretamente calata nei bisogni della società.
Sacerdote giornalista fondatore del glorioso settimanale varesino Luce!, ha difeso con irruenza dalle pagine del suo giornale i valori cristiani in una società che si andava facendo sempre più laica. Attento al ruolo della donna nella società, ha fondato la Congregazione delle Ancelle di san Giuseppe come luogo di serena e gioiosa accoglienza e custodia delle ragazze immigrate in cerca di lavoro come domestiche nella tentacolare città-giardino che alla fine degli anni venti del secolo scorso era in pieno sviluppo.  
Infaticabile nell’impegno sociale, era altrettanto instancabile nella missione sacerdotale. Lunghe code di fedeli affollavano il suo confessionale e molte vocazioni sono nate a partire dalla sua parola attenta e dal suo esempio.
La Giornata della Memoria, celebrata nei giorni scorsi, offre l’occasione per ricordare anche il suo coraggioso impegno nel dare rifugio e aiuto, sia in prima persona sia attraverso le sue Ancelle, agli ebrei in cerca di salvezza negli anni delle persecuzioni razziali nazifasciste.  
Figura esemplare e di sorprendente attualità – in un tempo non meno difficile di quello in cui egli visse – don Sonzini interpella ancora oggi la nostra coscienza e la nostra sensibilità.