Il 2 febbraio 2020 si celebra in tutto il mondo la XXIV Giornata mondiale della Vita consacrata. Bovisio Masciago è un borgo della Brianza che non vuole dimenticare i segni lasciati da questa particolare forma di vita, in primo luogo la presenza per ben 110 anni delle Suore del Cottolengo, particolarmente legate alla scuola materna. E poi gli anni giovanili del Beato Luigi Monti, che nacque proprio a Bovisio nel 1825 e fu fondatore di una comunità di vita fraterna.
Cosa rappresenta la vita consacrata per il mondo? Si tratta del più grande “movimento” della storia. Ha caratteristiche davvero uniche: si sviluppa nell’arco di due millenni anche tra i non cristiani (sono noti i monasteri buddisti); si diffonde capillarmente ovunque, con una forza attrattiva nei confronti di qualunque classe sociale; si manifesta con una pluralità di esperienze tra le quali il monachesimo, le comunità mendicanti, gli istituti di vita apostolica, fino alle più recenti forme di vita consacrata sorte da movimenti ecclesiali o gruppi spontanei. Essa coinvolge una fitta rete di collaboratori, sostenitori, volontari. Vivere insieme per condividere ideali e progetti costituisce un’utopia che anima da sempre l’umanità e non solo in ambiente religioso.
Questa forma di vita fraterna in comunità è scelta sia da uomini che da donne, armonizzando spiritualità e carità. Non v’è condizione della vita umana che non sia stata toccata dalla loro azione nella scuola, accanto alla famiglia, nelle parrocchie, negli ospedali: i consacrati assistono orfani, malati di AIDS, migranti, anziani e disabili, tossicodipendenti, donne sfruttate, persone morenti… Le loro opere sono rilevanti sul piano quantitativo e spesso eccellenti sul piano qualitativo. In ambiti complessi – come il mondo universitario, la marginalità sociale, l’editoria e la comunicazione, le missioni… – i consacrati hanno raggiunto tutti gli angoli della terra.
La mostra intitolata “Il secolo lungo di Bovisio Masciago” ripercorre la vita delle suore del Cottolengo tra il 1909 e il 2019, quando esse hanno lasciato il paese per raggiunti limiti di età e di forze. La mostra sarà esposta dal 27 gennaio al 1° febbraio. La visita sarà un’occasione per riflettere su quanto esse hanno fatto, ma anche sul vuoto che lasciano. L’altra mostra «Oh giorni felici e beati!» è esposta dal 3 all’8 febbraio e illustra la vicenda giovanile di Luigi Monti e compagni, un interessante episodio del Risorgimento lombardo che vede i giovani protagonisti denunciati ingiustamente e imprigionati per oltre due mesi. Da questa vicenda prende le mosse la nascita della Congregazione religiosa che ha in Luigi Monti il suo fondatore (i Figli dell’Immacolata Concezione).
Le due mostre sono significativamente esposte nella Biblioteca comunale (aperta tutti i pomeriggi e anche le mattine di martedì e venerdì; chiusa la domenica).
Per informazioni:
Biblioteca tel. 0362 595058
Curatore delle mostre tel. 3408352735
Contatti: fraternitadiluigi@padremonti.org