«Mi rendo conto di non essere proprio nella posizione di dire quello che proverò a esporre in questo capitolo, visto che ho appena pregato i Vespri di ieri pomeriggio. L’ho fatto alle 4.17 di notte, quindi con quasi dodici ore di ritardo, quando a Le Barroux i monaci si erano già alzati per il Mattutino dell’indomani».
E’ l’ironico esordio di uno dei capitoli del libro: “Si salvi chi vuole. Manuale di imperfezione spirituale” di Costanza Miriano, che venerdì 1° febbraio, alle 21, sarà all’Auditorium di Jerago con Orago, in via Colombo 2.
Titolo della serata, a ingresso gratuito e organizzata dalla comunità pastorale “Maria Regina della famiglia” di Besnate, Jerago e Orago, è: “Il monastero wi-fi. Moglie, mamma e monaca: Costanza Miriano racconta la sfida della fede nella quotidianità”.
In effetti, non è facile trovare il tempo per coltivare l’amore per Dio quando gli impegni della vita saturano ogni istante delle proprie giornate: tuttavia è necessario diventare monaci, persone, come scrive l’autrice nel libro prima citato: «le cui azioni hanno tutte un unico centro, e a quello tendono sempre a ritornare» e questa «credo che sia la risposta a tutte le domande della mia vita, e anche alle domande del tempo presente, in questo momento unico della storia».
Costanza Miriano è effettivamente un esempio credibile di quanto sia possibile vivere intensamente la propria fede nonostante una vita densa di impegni. L’autrice, che ha al suo attivo vari libri, tra cui l’apprezzato e discusso: “Sposati e sii sottomessa”, è giornalista a Rai Vaticano e collaboratrice di altre testate cattoliche, è moglie, madre di quattro figli e runner con varie maratone all’attivo.
Inoltre gestisce un blog di spiritualità molto seguito che porta il suo nome. Ce ne sarebbe abbastanza per mettere alla prova le capacità organizzative di chiunque. Ma nella vita di Costanza Miriano c’è comunque lo spazio per la messa quotidiana e i momenti di preghiera, sia individuale che comunitaria.
A Jerago parlerà proprio dei cinque pilastri della vita cattolica: Parola di Dio, preghiera, confessione, Eucarestia e digiuno, tutti da vivere dentro le maglie della laicità nonostante, o sarebbe meglio dire, attraverso le fatiche delle proprie responsabilità quotidiane.
E’ così che è possibile diventare confratelli del “monastero wi-fi”, che non ha mura fisiche, ma riunisce un gran numero di cristiani, uomini e donne, che vogliono vivere seriamente la loro fede. E proprio recentemente questo “piccolo esercito” di “monaci” si è concretamente riunito intorno all’invito della giornalista cattolica: lo scorso 19 gennaio sono state almeno 1500 le persone provenienti da tutta Italia che hanno partecipato a una giornata di preghiera ospitata nella Basilica di San Giovanni in Laterano a Roma, città in cui la Miriano vive.