Sono nella Villa Sacro Cuore di Tregasio di Triuggio; sono solo, cammino e medito nel parco: i fiori stanno risvegliandosi, le rondini saettano nel cielo, nello specchi d’acqua della fontana vedo riflesso il mio volto.
Mi delizio nel guardare e nell’ascoltare, raccolgo i miei pensieri e continuo a pregare.
Pensando alla mia vita “a casa” mi meraviglio con quale facilità mi dimentico di pregare.
L’accumulo delle fatiche, il mare dei problemi spengono il senso della vigilanza e della preghiera, e così, nella vita quotidiana conservo la forma esterna della religione ma ne ho perso il cuore.
Qui, nella casa diocesana di spiritualità, l’aria è fresca e profumata di gelsomino e io prego il Signore che mi tolga la confusione dalla mente e dal cuore e l’incoerenza della vita.
Chiedo di essere una persona semplice, non doppia;
Imploro la mia guarigione interiore per il cambiamento del cuore;
desidero che tutto quello che di positivo che già in me,
faccia un balzo in avanti.
Mi rimane un po’ di paura perché nessuno si conosce così bene da essere invincibile di fronte alle tattiche del nemico:br> ho paura di ritornare troppo presto “come prima”.
Ma ora ho anche la certezza che Lui è con me: fonte d’acqua pura che disseta, pane fresco che nutre, Spirito che sostiene.
La tempesta è passata: che la quiete duri!