L’Oratorio estivo 2012 sarà una «scuola di umanità». Le parole saranno la chiave di accesso per dimostrare che le persone non sono fatte per essere sole, rimanere mute e chiudersi in se stesse ma per aprirsi all’incontro con l’altro e scoprire che ogni uomo o donna desidera un «Tu» per cui vale la pena vivere. Le parole svelano l’interesse verso l’altro – nel bene e nel male – e sono un «passaggio» che inevitabilmente crea un contatto. Dall’altra parte della nostra voce c’è sempre chi ascolta e risponde. L’altro ci «provoca» ad essere coerenti e a fare in modo che le nostre parole corrispondano sempre alla verità.
L’Oratorio estivo 2012 si costruirà attorno a parole che indicano un’azione da compiere «per qualcun altro» o al fine di entrare in relazione e crescere nell’amicizia, nella fraternità e nella comunione. Di giorno in giorno, ogni parola arricchirà il «bagaglio di umanità» dei ragazzi che sapranno cosa può servire per realizzare una vita «buona», anche mettendo al bando quelle parole che ci allontano e creano divisioni, litigi e tristezza.
L’Oratorio estivo 2012 lo chiamiamo «PassParTù – Di’ soltanto una parola». «PassParTù» è una parola composta e «inventata», che richiama esplicitamente il «passepartout», la chiave che apre molte porte. Ma «PassParTù» va oltre, perché – così come si legge – costruisce un percorso che dall’«io» passa al «tu» attraverso il «per». Il tema di quest’anno ci aiuterà a comprendere che ogni parola, per diventare qualcosa di reale, deve essere vissuta per essere capita. Facendone esperienza, i ragazzi scopriranno che le parole fanno sempre riferimento a qualcosa che spinge ad agire verso l’altro e che – dentro le parole – noi costruiamo le nostre priorità, i nostri interessi, le nostre attenzioni e i nostri desideri, per diventare ciò che vorremmo essere… non a parole, ma nei fatti.
Quest’estate, fatta di parole, sarà dunque un’estate in movimento perché saranno le parole a dare la carica giusta ai giorni dell’Oratorio estivo 2012. Scegliere, donare, incoraggiare, consolare, ricordare, promettere, ringraziare sono solo alcune delle parole «chiave» che accompagneranno i ragazzi alla scoperta di se stessi, delle proprie potenzialità e di tutto quello che c’è in gioco per essere delle persone vere e affidabili.
Una parola infatti può restare «muta», e ancora peggio può rimanere «vuota», se non è riempita dalla vita di ciascuno. Azione e relazione sono le gambe su cui corre ogni parola umana.
LA NOVITÀ DELLA PROPOSTA
L’Oratorio estivo 2012 «PassParTù» porta con sé una novità strutturale che qualificherà tutta la proposta. Ogni giornata inizierà con l’annuncio di una parola nuova che grazie ai giochi, alla preghiera, ai racconti, ai canti e a tutte le attività che riusciremo a proporre – e a fare insieme – diventerà la chiave di lettura per vivere lo stile fresco e originale del Vangelo. In questa estate avremo la pretesa di aiutare i ragazzi a riflettere e a pensare al senso dei loro comportamenti. Ma saremo noi per primi a esercitarci nella coerenza perché chi educa lavori innanzitutto su se stesso per far corrispondere parole e opere, pensiero e azione. Sarà dunque un oratorio estivo che ci impegnerà parecchio (come sempre del resto). Ogni giorno infatti sarà da costruire quasi come se fosse l’unico. La scelta della «parola del giorno» sarà affidata ai coordinatori, educatori, animatori dell’Oratorio estivo che decideranno di puntare su un termine – dei 25 proposti – che determinerà tutte le attività di una giornata, per passare poi ad un’altra parola nel giorno successivo e così via. Ogni Oratorio estivo seguirà così il suo andamento a «episodi» e sarà diverso dagli altri proprio perché «personalizzato». Entrano in gioco quest’anno da parte di educatori e animatori la trasmissione del proprio bagaglio umano e la testimonianza di un messaggio che nelle parole usate ogni giorno sa scorgere il «segreto» di una vita orientata verso l’Altro o meglio verso un «Tu».
«DI’ SOLTANTO UNA PAROLA»
Il Signore Gesù è il riferimento costante della proposta «PassParTù», perché ciò che possiamo imparare per essere persone nuove lo possiamo imparare dalla sua Parola. Gesù ha saputo usare le parole nel modo giusto perché le ha fatte sempre corrispondere a un lieto annuncio di bene per noi e per tutta l’umanità. Ecco un altro segreto svelato da «PassParTù»! Quello che Gesù ha detto lo ha anche fatto: per questo diventa, per noi e per i ragazzi a noi affidati, un modello credibile da imitare nell’uso delle parole, perché siano sempre vere, e delle azioni pronunciate, perché siano sempre efficaci e coerenti.
A lui possiamo dire – come ogni volta che ci ritroviamo a celebrare l’Eucaristia, proprio come quel centurione che ha dimostrato una fede «così grande» (cfr. Matteo 8,5-13) – «di’ soltanto una parola»! Le parole di Gesù hanno una loro consistenza che le rende «affidabili» e «definitive». Quella che potrebbe essere solo una «scuola di umanità» diventa così «scuola del vangelo» perché quelle parole buone che abbiamo ascoltato da Gesù sono il segno e la via di una vita buona praticabile anche per i nostri ragazzi, anche per la prossima estate in oratorio.