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20 febbraio

«Wake App», a scuola contro il cyberbullismo

Per il secondo anno, l'Associazione Lasalliana Genitori del Gonzaga promuove il convegno «Wake App II – Fermiamo il Cyberbullismo» . L'incontro, sostenuto anche dalla Fidae, è aperto alla partecipazione dei genitori e degli educatori del Gonzaga e delle altre scuole cattoliche cittadine

20 Febbraio 2017

Lunedì 20 febbraio, alle 18, in Sala Gonzaga, si svolgerà l’incontro “Wake App 2” promosso dall’Associazione Lasalliana Genitori del Gonzaga sul tema della prevenzione e il contrasto del cyberbullismo. All’incontro parteciperanno Paolo Picchio, padre di Carolina, la prima vittima italiana di cyberbullismo, la sen. Elena Ferrara (prima firmataria del ddl 1261-B sul contrasto al cyberbullismo), il consigliere di Regione Lombardia Carlo Borghetti. Altri interventi saranno proposti da Andrea Donati, dell’associazione Banda degli onesti, Luca Bernardo, della Casa pediatrica dell’Ospedale Fatebenefratelli di Milano, Ivano Zoppa, presidente di Pepita onlus, e Marco Luciani, vicecommissario della Polizia locale di Milano.
L’incontro, sostenuto anche dalla Federazione delle scuole cattoliche della Lombardia (FIDAE), è aperto alla partecipazione dei genitori, docenti, educatori e operatori sociali della città di Milano.

«Siamo certi che questo incontro sia un’occasione propizia per sostenere le famiglie e i docenti ad affrontare in modo intelligente e serio un fenomeno sociale che si diffonde in modo silenzioso e a ”macchia d’olio”. In tal senso è necessario compiere uno sforzo di comprensione ulteriore e cercare insieme le opportune soluzioni», spiega il Direttore dell’Istituto Gonzaga, prof. Roberto Zappalà.
In sintonia anche il Presidente di Fidae Lombardia, Suor Anna Monia Alfieri che afferma: «lungo questi giorni registriamo varie dichiarazioni più o meno serie, e spesso copiate e incollate, che interessano il cosiddetto fenomeno del “Cyberbullismo”. Come sapete ho sempre evitato la riduzione a “fenomeno” delle questioni poichè è l’unico modo per sdoganare questioni complesse ove non ci sono né vinti né vincitori, e tanto meno vittime e carnefici, bensì fragilità e responsabilità. Le prime dei nostri ragazzi le seconde di noi adulti. Ed è qui che deve inserirsi la nostra serietà di educatori».