In mostra fino al 31 ottobre allo spazio espositivo di Palazzo Lombardia “Uomo. La vita di Cristo in 33 immagini”. Il progetto è incentrato sulla figura più rappresentata nella pittura occidentale, Gesù, celebrata attraverso un dialogo fra il mondo antico e contemporaneo nelle opere originali o riprodotte di Giovanni della Robbia, Beato Angelico, Zeitblom Bartholomaeus, Francesco Pignatelli e molti altri.
Oltre ad una terracotta invetriata di Giovanni Della Robbia rappresentante il Redentore proveniente dalla Casa Museo Ivan Bruschi di Arezzo, il percorso propone anche delle riproduzioni 1:1 di scene del ciclo dell’Armadio degli Argenti dipinto dal maestro toscano Beato Angelico e dal Baldovinetti, una copia della Madonna con il Bambino del Correggio, il Battesimo di Cristo del Bartholomaeus e diversi altri lavori di pittori italiani e fiamminghi della collezione della Fondazione Cariplo, che si affiancano all’opera in 33 episodi – quanti gli anni della vita di Cristo – realizzata dall’artista visivo contemporaneo Francesco Pignatelli. Pignatelli ha selezionato e reinterpretato fotograficamente una selezione di capolavori provenienti da musei di tutto il mondo, in prevalenza del XV e XVI secolo, dall’Annunciazione del Beato Angelico alla Pesca Miracolosa di Raffaello, alla Resurrezione di Giovanni Bellini, per raccontare la storia di Gesù, creando un dialogo fra il linguaggio pittorico e fotografico, la visione e la percezione.
Il progetto è ideato e sviluppato dall’artista Francesco Pignatelli, con la Fondazione Francesca Rava – NPH Italia Onlus ((che aiuta l’infanzia in condizioni di disagio in Italia e nel mondo tramite adozioni a distanza, progetti, attività di sensibilizzazione sui diritti dei bambini, volontariato, in rappresentanza di N.P.H. – Nuestros Pequeños Hermanos)e Nicoletta Rusconi Art Projects, in collaborazione con la Regione Lombardia e il sostegno della Fondazione Cariplo, ed è accompagnato da un saggio del filosofo Salvatore Natoli e un testo della storica dell’arte Elena Chernyak.
Le fotografie raffigurano i momenti più significativi della vita di Gesù, espressione della sua natura umana e non di quella divina, e inducono il visitatore ad avvicinarsi alla sua figura come fonte di ispirazione nella vita quotidiana, lo invitano alla riflessione e alla riscoperta di valori quali l’amore, l’accoglienza, la responsabilità, che accomunano tutti gli uomini, a prescindere da sesso, razza e credo religioso. In questa mostra Gesù viene presentato come uomo tra gli uomini. Compiere un “viaggio” attraverso gli episodi più significativi della sua vita, offre al visitatore l’opportunità di riflettere, mediante la forza e la bellezza delle opere in sé quanto sul suo messaggio di amore universale. Come scrive Salvatore Natoli nel suo saggio, quella di Gesù è “una vita che, almeno nella storia d’Occidente, ha segnato una cesura, ha diviso il tempo – prima di Cristo e dopo Cristo – ma soprattutto ha conferito ad esso senso e meta.
Una meta, per taluni, fatta coincidere con la vita venturi saeculi con l’altro mondo e la fine di questo, per altri, più laicamente, come quel magistrale insegnamento su come vivere in questo mondo per viverci bene”. Il corpus delle 33 immagini realizzate da Francesco Pignatelli con la tecnica di elaborazione di luci e cromie del negativo, segue due percorsi espositivi ben distinti, insieme collegati dalla visione dell’Annunciazione (del Beato Angelico) che è anche l’immagine che apre la mostra. Seguendo il disegno architettonico della grande sala espositiva al primo piano di Palazzo Lombardia, il progetto espositivo si apre e si divide in due parti. Mentre alla destra dell’Annunciazione troviamo le immagini, in ordine cronologico, che raccontano la nascita, l’infanzia e la crescita spirituale di Gesù, alla sua sinistra è possibile entrare nel mondo dell’Uomo adulto, dove le opere, in ordine sparso, raccontano della sua maturità intellettuale e spirituale fino a culminare nell’immagine della Crocifissione (del Perugino). Al termine di quest’ultima sala, come in un ciclo senza fine, il visitatore può ripercorrere la drammatica scena del Compianto sul Cristo Morto (di Botticelli), e ammirare la celebre immagine del Cristo Morto del Mantegna, fino ad arrivare alla Resurrezione (di Giovanni Bellini), che ricollega la morte alla vita. “Una tomba vuota: al di là di ogni facile buonismo essere cristiani è difficile, ma ciò non toglie che il cristianesimo rappresenti una via per liberare la potenza del divino che è in noi, far sì, come scrive Spinoza, che ogni uomo sia homo homini Deus, un Dio per l’altro uomo. Il che vuol dire riconoscere e rispettare in ogni uomo la sua umanità.” (Salvatore Natoli) A conclusione del cammino, lo spettatore è introdotto nella terza sezione, dove sono esposte le opere antiche appartenenti alla Fondazione Cariplo e alla Casa Museo Bruschi di Arezzo, e dove viene data importanza alla figura femminile che completa la figura di Cristo Gesù. Le scene della vita di Cristo nel ciclo dell’Armadio degli Argenti e dipinto dal maestro toscano Beato Angelico e dal Baldovinetti e riprodotto in scala 1:1 sono rappresentative perché mostrano il percorso inverso, tipico dell’epoca, di dedicare più attenzione all’aspetto divino che a quello umano.
La mostra ‘Uomo’ si pone tre obiettivi principali. La scoperta di Gesù, attraverso gli episodi della sua vita terrena, e come modello di valori da riscoprire e al quale ispirarsi ancora ai nostri giorni. La necessità di riportare l’uomo al centro, svincolandolo da modelli effimeri imposti dalla nostra società, per puntare su valori quali l’amore verso il prossimo, la responsabilità e la condivisione. La presentazione ai giovani, a volte poco attratti dall’arte antica, del patrimonio artistico rinascimentale, presentato in chiave contemporanea. Una lettura maggiormente vicino alla nostra sensibilità. Infine, un’opera interattiva dal titolo Permanent Blackboard, raccoglierà le osservazioni dei visitatori: una lavagna su cui essi potranno lasciare un segno in risposta alla domanda “Cosa significa Uomo?”. L’opera rimarrà a testimonianza del percorso interiore intrapreso e quale spunto per un futuro progetto espositivo.
Per maggiori informazioni:
Fondazione Francesca Rava – NPH Italia Onlus
delfina.boni@nphitalia.org
www.nph-italia.org