È tornato a Castiglione Olona il prezioso lampadario della Collegiata, al termine della mostra Restituzioni 2018.
La fragilità della bellezza, organizzata presso Venaria Reale da Intesa San Paolo, sponsor del suo recente restauro.
Dopo essere stato ammirato da 70 000 visitatori, che hanno potuto vederlo in scenografico allestimento, sospeso sopra a uno specchio di due metri di diametro, da alcuni giorni il lampadario è nuovamente nella sede per la quale lo commissionò il cardinale Branda Castiglioni, quale splendida gemma di una cultura di straordinario respiro europeo.
Si tratta infatti di un’opera di manifattura fiamminga o tedesca, ascrivibile al terzo o quarto decennio del XV secolo, spesso accostato al celebre ritratto dei coniugi Arnolfini di Jan Van Eyck, in cui un simile ma più modesto chandelier è rappresentato nei minimi particolari. Il lampadario della Collegiata, infatti, non solo è uno dei pochi esemplari giunti a noi, ma è anche una felice eccezione rispetto ad analoghi lampadari, variabilmente ascritti alla scuola di Dinant o di Norimberga, oggi quasi esclusivamente reperibili in collezioni private o presso musei quali il Metropolitan Museum of Art di New York, il Victoria and Albert Museum di Londra, il Rijksmuseum di Amsterdam.
Il restauro del raro lampadario ha regalato nuova leggibilità e tanti elementi di conoscenza, confermandone il grande valore artistico e l’autenticità, in passato messa in dubbio in ragione di un furto mascherato che avvenne verso la fine dell’Ottocento, quando una rinnovata attenzione per le cosiddette arti applicate generò tanti falsi e traffici truffaldini. L’avvincente giallo racconta che il parroco mandò il lampadario a Milano perché venisse pulito; al ritorno, fu ricollocato al suo posto; solo qualche tempo dopo l’architetto Luca Beltrami vide per caso l’originale presso un antiquario milanese, consentendo di scoprire che era stata restituita una copia, ottimamente eseguita, poi spostata nella Chiesa di Villa.
Nel catalogo della mostra la dott.ssa Isabella Marelli ha riferito di altre copie o singole parti copiate dall’esemplare quattrocentesco, segnalate tra Inghilterra, Germania e Spagna; la ricerca tuttavia prosegue, a cura della conservatrice dott.ssa Laura Marazzi, che è sulle tracce di altri bracci ottocenteschi, utilizzati in modo autonomo quali lampade a muro.
Per questa ragione risulta di grande interesse aver ora affidato l’esemplare ottocentesco alle cure della restauratrice Lucia Miazzo, già intervenuta sullo chandelier in Collegiata: sotto la direzione della Soprintendenza competente, nella persona della Dott.ssa Ilaria Bruno, sono iniziate in loco la spolveratura e l’analisi autoptica del lampadario in Chiesa di Villa per verificare le sue condizioni conservative e comprendere se la tecnica e i meccanismi d’incastro tra le parti siano gli stessi dell’originale. L’intervento, promosso dalla Parrocchia Beata Vergine del Rosario, è reso possibile grazie a una sottoscrizione popolare avviata spontaneamente da un gruppo di parrocchiane.
È la prima fase di un progetto di restauro completo, già approvato dalla Soprintendenza, che attende di trovare sponsor interessati a fare luce su una vicenda che potrebbe regalare qualche colpo di scena. E chissà che nuovi elementi possano già essere riferiti la prossima primavera durante la presentazione del restauro dell’esemplare in Collegiata, nell’ambito della rassegna Restauri Rari, a cura di Agostino Alloro.
Per info:
Museo della Collegiata – Via Cardinal Branda, 1 – 21043 Castiglione Olona (VA) – Tel. 0331 858903
www.museocollegiata.it – info@museocollegiata.it
Parrocchia Beata Vergine del Rosario – Via Verdi, 15 – 21043 Castiglione Olona (VA) – Tel. e Fax 0331 850280