E’ stata la campagna del 5×1000 l’occasione per avvicinare l’artista e fotografo Maurizio Galimberti alle realtà di cura de La Meridiana.
Fotografie e immagini rielaborate che propongono una rappresentazione personale, ma profonda del vivere quotidiano in Meridiana. Le foto scattate per la campagna del 5×1000 sono immagini che “scompongono” abbracci, rappresentano parole, attimi che descrivono il senso più profondo, ma altrettanto semplice dello stile de La Meridiana: voler bene alle persone.
Non solo. La scomposizione delle immagini crea un effetto “dinamico”, un senso di movimento che impattano sulla nostra percezione visiva come se potessimo immaginare la rappresentazione della fragilità, della cura e del disagio. Un invito a non fermarsi alle apparenze.
I Quadri Viventi de “Il Ciliegio”
Dopo il 5×1000 Maurizio Galimberti ha voluto offrirci una sua “interpretazione” fotografica dei “Quadri viventi”, evento che si è svolto al CDI Il Ciliegio durante il triduo pasquale. Gli anziani del Centro, infatti hanno interpretato “dal vivo” alcuni dipinti relativi alla Passione e alla Resurrezione di Cristo: Ultima Cena di Leonardo, la Crocifissione del Masaccio e la Resurrezione di Giotto.
«Negli occhi degli anziani che animavano i dipinti abbiamo colto la vera bellezza, quella che emerge dall’essere autentici, dall’essere persone – spiega Maurizio Volpi coordinatore del CDI Il Ciliegio – Ricercare la bellezza dentro noi stessi e dentro gli anziani di cui ci prendiamo cura è l’antidoto alla tristezza e alla monotonia. La bellezza e l’amore devono essere sempre tutelati, soprattutto nel tempo della fragilità e della malattia».
Le foto di Maurizio Galimberti scattate nei momenti vissuti con Operatori e residenti de La Meridiana, sono diventate oggetto della mostra che sarà inaugurata nel giorno della Festa di San Gerardo, il 6 giugno alle 18:30 presso l’Oasi di via Gerardo dei Tintori, 18 – Monza.
Qui ho trovato una grande dose di bellezza
«Sono molto contento – dichiara Maurizio Galimberti – di questa mostra fotografica. Un’esposizione che conclude il lavoro svolto prima alla RSD San Pietro – Progetto SLAncio e poi al Paese Ritrovato. Per me è stato molto bello scattare foto con lo scopo di aiutare le persone più fragili.
Direi che più che un aiuto, si tratta di un racconto composto da una collezione di “attimi” che riprendono sguardi ed espressioni dei volti che a volte dicono più di mille parole.
La cosa più bella che ho notato è che gli ospiti de La Meridiana trovano un loro equilibrio, si sentono a casa.
Mi ha molto colpito, inoltre, l’incontro con una persona in Stato Vegetativo che non è in grado neppure di aprire gli occhi.
Ho ancora in mente l’eco delle parole di Rita Liprino: “perché deve morire, stia qua con noi che gli vogliamo bene” e lo accarezzava con tanta delicatezza e amore che in qualche modo mi sono convinto che lui sentisse la bellezza di quella carezza.
Ho visto poi un ragazzo che, malgrado la SLA, comunica con gli occhi e che si sente amato da tutti gli operatori e dalle persone che sono attorno a lui. Nonostante la drammaticità di alcune vite, ho trovato nei luoghi de la Meridiana, una grande dose di bellezza legata appunto ai gesti verso le persone più fragili.
Quindi sono davvero onorato di aver partecipato a questi progetti, di aver scattato tante foto e partecipato alla campagna del 5×1000 in favore de La Meridiana».
La Mostra Fotografica di Galimberti sarà una mostra itinerante.
Parte dall’Oasi san Gerardo per dirigersi poi verso altre strutture de La Meridiana. L’auspicio è che le fotografie possano essere esposte anche in altri luoghi del nostro territorio. «Questa iniziativa desidera essere un ulteriore segno – dichiara Roberto Mauri, Presidente de La Meridiana – dell’attenzione della Cooperativa all’arte e alla cultura, al ruolo che questi due mondi offrono alla cura e alla qualità della vita di anziani ed operatori. Stimoli fondamentali che contribuiscono al benessere di tutti gli attori della cura».
Inoltre, per l’occasione della festa, sarà posizionata nel cortile dell’Oasi “La Mia Croce”, opera dall’artista Maria Anastasia Colombo, donata al Paese Ritrovato e realizzata con più di due chilometri di nastro pieghettato.
La mostra sarà allestita nel bellissimo edificio storico del 1170, un tempo la casa di Gerardo, il santo della Carità. Volle lui stesso trasformare la sua casa nel primo ospedale di Monza, accogliere i malati, amarli e curarli. All’inaugurazione saranno presenti l’artista Maurizio Galimberti, Roberto Mauri, Mons Silvano Provasi e Luisa Sorrentino.