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27 novembre

Rwanda, storia di un genocidio

In occasione del ventunesimo anniversario del genocidio rwandese dove hanno trovato la morte quasi un milione di vittime, l'Associazione Cuamm di Lecco organizza una serata per non dimenticare

24 Novembre 2015

Nell’aprile 1994 la parola genocidio tornò a sconvolgere il secolo che ne aveva sperimentati già troppi. Subito dopo quei tragici avvenimenti ad un medico del Cuamm Lecco venne chiesto di recarsi là, in Rwanda. A 21 anni di distanza l’Associazione Cuamm Lecco propone a tutta la cittadinanza “Rwanda”. uno spettacolo di Marco Cortesi e Mara Moschini, ispirato a una storia vera.

L’appuntamento è per venerdì 27 novembre, alle 21, al Teatro San Lorenzo di Mandello del Lario (Lc).
L’ingresso è libero.

Lo spettacolo:
Aprile 1994: ha inizio il genocidio più veloce e sistematico della storia dell’umanità. Quasi un
milione di vittime e un solo nome capace di rievocare il grido di migliaia di volti: Rwanda. In
occasione del ventennale di uno degli eventi storici più dimenticati e controversi del nostro
presente, la vera storia di dignità e fratellanza di un uomo e una donna capaci di un gesto
d’inimmaginabile, indimenticabile e straordinario coraggio in grado di scuotere le
coscienze. Dopo il successo de “La Scelta” (330 repliche tra Italia ed Europa, patrocinato da
Amnesty International e RAI-Segretariato Sociale) Marco Cortesi e Mara Moschini, tra i più
apprezzati autori e interpreti della nuova generazione di teatro civile e narrazione, portano in scena
un nuovo avvincente spettacolo-inchiesta. Attraverso un attento lavoro giornalistico e di ricerca
storica, MC – Teatro Civile riporta in vita alcuni tra gli eventi storici più importanti del nostro
passato per capire il presente e comprendere meglio il nostro futuro.
6 Aprile 1994: il governo di Kigali parlerà di 1.174.000 morti, ma la maggior parte degli storici sono
concordi nello stimare una cifra di 800.000 vittime. A colpire, oltre alla quantità, questa volta è la
velocità: 10.000 morti al giorno, 400 cadaveri all’ora, 7 corpi al minuto, un omicidio ogni 10
secondi. 11 settembre: le Torri Gemelle cadono. Muoiono 3000 persone. Il mondo si ferma. 6
aprile: in Rwanda per 104 giorni caddero 3 torri gemelle ogni giorno. Tutti i santi giorni. Il più
veloce e sistematico genocidio della storia umana. All’interno dello scenario di una delle pagine di
Storia più controverse e dimenticate del XX Secolo, una straordinaria vicenda di coraggio,
dignità ed eroismo che vide uniti un uomo e una donna con un’unica missione: fare la cosa
giusta.

Medici con l’Africa Cuamm è la prima organizzazione non governativa (ong) in campo sanitario riconosciuta in Italia. Si spende per il rispetto del diritto umano fondamentale alla salute e per rendere l’accesso ai servizi sanitari disponibile a tutti, anche ai gruppi di popolazione che vivono nelle aree più isolate e marginali. E’ nata nel 1950 con lo scopo di formare medici per i paesi in via di sviluppo con il nome Cuamm (Collegio universitario aspiranti e medici missionari), negli anni ha scelto di operare particolarmente nel continente africano, da cui il nome Medici con l’Africa. Oggi è presente in 7 paesi dell’Africa, in Angola, Etiopia, Mozambico, Sud Sudan, Tanzania, Uganda e Sierra Leone, con 180 operatori, tra personale nazionale e internazionale, impegnati in 42 progetti di cooperazione principali e un centinaio di micro-realizzazioni di supporto (dati al 31- 12-2014).

L’associazione Cuamm Lecco Dal 1997 la voce dell’Africa risuona anche a Lecco, con l’ Associazione Cuamm Lecco, forte dell’impegno e della dedizione di un gruppo di medici e volontari che hanno deciso di dare vita a un’associazione di supporto a Medici con l’Africa Cuamm. L’ Associazione Cuamm Lecco intende promuovere una cultura di solidarietà in ambito locale e sostenere progetti di cooperazione in campo sanitario, alimentare e socio-educativo con i paesi in via di sviluppo privilegiando i programmi in cui operano i volontari della provincia di Lecco. Sono infatti numerosi, ormai, i volontari del Cuamm partiti o ripartiti dal nostro territorio.