Lo scorso 19 agosto la comunità monastica di Chiaravalle ha eletto Abate padre Stefano Zanolini, che già ne era il priore.
E’ la prima volta dopo più di 200 anni. Era infatti dal tempo della soppressione della comunità monastica ad opera di Napoleone Bonaparte nel 1798 che Chiaravalle – fondata da san Bernardo nel 1135 -non eleggeva il propio Abate.
Anche quando, nel 1952, i monaci tornarono a Chiaravalle, capo della comunità era l’Abate Rosavini, eletto a Roma dal capitolo della congregazione.
Ora, invece, due sono le importanti novità: ad eleggere padre Zanolini è stata la Comunità stessa di Chiaravalle e, per effetto delle nuove Costituzioni approvate a febbraio di quest’anno, l’Abate di Chiaravalle diventerà anche Abate preside della Congregazione di san Bernardo in Italia, che fa parte dell’Ordine dei Cistercensi.
L’Abbazia di Chiaravalle – che ad oggi conta 15 monaci – torna così ad avere un ruolo centrale nella Congregazione e nell’Ordine monastico a cui appartiene.
L’elezione del nuovo Abate sarà sancita dalla Benedizione abbaziale che avrà luogo a Chiaravalle sabato 16 settembre alle 15.30, presieduta dall’Abate Generale dell’Ordine dei Cistercensi padre Mauro Giuseppe Lepori.
L’Abbazia di Chiaravalle milanese, e il suo antico borgo, ora rivitalizzato da numerose realtà e associazioni, sono parte della Valle dei Monaci , un territorio e una rete che da anni, grazie alla spinta propulsiva del Centro Nocetum – nato come realtà spirituale nel 1988 e situato in quella che fu una grangia dell’Abbazia – e con la collaborazione di Consorzio SIR e Cooperativa La Strada, collabora con l’obiettivo di trasformare quest’area in una nuova opportunità culturale, spirituale, turistica ed economica per la città metropolitana. Dalla fine del 2016 diverse realtà della rete Valle dei Monaci sono impegnate, con il nome di Social Lab, coordinato da La Strada, nel progetto europeo Open Agri, di cui è capofila il Comune di Milano. Il progetto è finalizzato a integrare città e campagna come elementi di un unico sistema che attraversa le dimensioni ecologica, sociale, economica e territoriale. Per questo, al centro del porgetto vi è un ”Open Innovation Hub sull’agricoltura periurbana” localizzato a Cascina Nosedo e focalizzato sulle nuove competenze, sulla formazione, su progetti pilota per le Piccole e Media Impresa e su idee di start-up.