In occasione di Expo 2015, il Consorzio Brianza che Nutre organizza il convegno “Nutrire il pianeta. Un grande passo verso la pace” il 3 e 4 luglio 2015 presso l’Ex Convento della Misericordia di Missaglia per due giornate di condivisione, riflessioni e progettazione: il convegno con la testimonianza del missionario Padre Kizito, la cena povera con i prodotti del territorio, il progetto benefico a favore dell’Africa da parte delle realtà locali e la mostra dei designer che hanno interpretato l’opera l’Ultima cena di Leonardo.
Due giornate dedicate al tema fondamentale di Expo 2015 “nutrire il pianeta, energia per la vita” per ascoltare le testimonianze e i pareri di chi vive in prima persona il legame fame-pace e crede che un’equa distribuzione delle risorse possa essere la base su cui fondare un progetto di pace duraturo. “I giorni scorsi il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, aprendo la Conferenza della FAO, ha affermato: contrastare la fame è opera di pace; il Cardinale Oscar Rodriguez Maradiaga, per otto anni alla guida di Caritas Internationalis, sostiene: Non manca il cibo, manca la giustizia” afferma Rosa Adele Galbiati, Presidente del Consorzio Brianza che Nutre che continua “con il convegno vogliamo creare un’occasione di riflessione su un tema fondamentale che Expo mette in evidenza, il legame fra alimentazione e giustizia, fra equa distribuzione delle risorse alimentari e costruzione della pace”. Il 3 luglio intervengono al convegno Flavio Domenico Ronzoni – storico, docente e giornalista, Vittore Mariani – docente di pedagogia presso l’Università Cattolica a Milano e presidente nazionale del Movimento Laicale Guanelliano e Renato “Kizito” Sesana – padre comboniano, missionario e giornalista.
Il luogo che ospita il convegno, nel cuore della Brianza lecchese, collega idealmente l’Esposizione Universale del passato con quella odierna: il premio Nobel per la pace Ernesto Teodoro Moneta, sepolto a Missaglia (LC), fu anche sostenitore della costruzione del Padiglione della Pace a Expo Milano 1906.
A seguire, nella serata del 3 luglio, una cena povera con i prodotti del territorio curata dal Consorzio Brianza che Nutre: il ricavato sarà devoluto in favore del progetto solidale che verrà discusso il giorno seguente insieme a Padre Kizito.
La cultura di un territorio che vuole raccontarsi attraverso il proprio saper fare, il coltivare come atto d’amore verso se stessi e il rispetto per la terra che nutre, in un progetto corale di condivisione della conoscenza: la tavola rotonda del 4 luglio è rivolta alla costruzione di un’iniziativa benefica a favore della popolazione africana delle comunità dove è già attivo l’impegno di Padre Kizito Sesana. La volontà da parte delle realtà manifatturiere, agricole e delle istituzioni locali si concretizza in un impegno solidale. “Brianza che nutre vuole aiutare a far crescere questa consapevolezza e lo fa invitando Padre Kizito Sesana, lecchese, che in Africa si confronta tutti i giorni con la fame e lo fa anche con alcune azioni concrete: la cena povera, il cui ricavato sarà a favore di un progetto di Padre Kizito e la Tavola rotonda dove sabato mattina istituzioni, enti, gruppi di volontariato, associazioni, aziende si confronteranno nel tentativo di creare un progetto di solidarietà tra Brianza e Africa che duri nel tempo e non finisca quando le luci si spegneranno sull’Esposizione Universale” – Rosa Adele Galbiati, Presidente del Consorzio Brianza che Nutre.
Nelle due giornate del convegno le stanze dell’Ex Convento vivranno con la mostra “Le tredici sedie mai dipinte nell’Ultima cena di Leonardo”. L’opera d’arte emblematica di Leonardo da Vinci “l’Ultima cena” si offre a nuove letture: guardando “oltre” quella scena (tante volte rappresentata), per una volta si prova ad intuire e a tratteggiare, con il dovuto rispetto, le 13 sedie che accoglievano gli Apostoli e Gesù: 13 designer sono stati invitati a dare la loro personale interpretazione per queste sedute fino ad ora trascurate, che potrebbero invece vantare il diritto ad essere considerate davvero “storiche”. I progetti hanno poi preso vita grazie al lavoro esperto degli artigiani di APA Confartigianato Imprese.
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