La federazione italiana ex alunni/e dei Gesuiti organizza per giovedì 21 gennaio, alle 20,45, presso l’Istituto Leone XIII° di Milano un incontro per approfondire il magistero episcopale e la figura del Card. Martini, attraverso la presentazione e la disanima del libro di Padre Emanuele Iula S.J. “Carlo Maria Martini. La parola che rigenera il mondo”.
Parteciperanno alla serata lo stesso Padre Iula, il dott. Giovanni Facchini Martini (nipote del Card. Martini ed esponente della Fondazione Carlo Maria Martini) e Sua Eccellenza Mons. Erminio De Scalzi (Abate della Basilica di S. Ambrogio, Vescovo Ausiliare di Milano, Vicario Episcopale per gli eventi e gli incontri speciali).
Modererà il dibattito la dott.sa Annamaria Braccini (giornalista de l’Avvenire e di Telenova).
Il volume si compone di due parti. Nella prima vengono presentati due lavori sul pensiero del Cardinale, frutto di un convegno tenutosi a Palermo nel gennaio 2014: i temi sviluppati riguardano “l’etica della conversazione” e la “teologia politica”, così come queste sono presenti in alcuni suoi scritti. Nella seconda è stato raccolto l’insegnamento di Carlo Maria Martini, sviluppando il tema del rapporto, non scontato, tra Scritture e mondo contemporaneo. I tre saggi che la compongono, frutto di altrettante conferenze in Italia ed in Europa, affrontano i temi della “autonomia regionale”, dell’ “Europa” e della “giustizia riparativa”, che sono stati letti attraverso alcuni brani della Bibbia.
Padre Iula, presentando il suo lavoro, precisa che “Carlo Maria Martini non si limita a restituire il testo biblico al contesto storico e culturale nel quale ha visto la luce. Con il suo modo di leggere, egli interpreta costantemente l’uomo contemporaneo, ricordandogli che la Bibbia non è da considerarsi dietro di noi, incastonata nel passato, o comodamente distesa sulle scrivanie di un gruppo ristretto di studiosi. La Bibbia è davanti a noi. Essa infatti è uno stimolo a inventare soluzioni e legami nuovi, più autentici e sempre più all’altezza delle domande e delle sensibilità di cui ogni epoca è portatrice”.