Lunedì 6 luglio alle 18.30 e alle ore 20.30, nella chiesa di San Bernardino alle Monache, Christophe Coin sarà il protagonista del secondo appuntamento di Milano Arte Musica, il festival dedicato alla musica antica. L’artista francese, uno dei massimi specialisti del repertorio barocco, presenterà un programma dedicato al confronto e alla riscoperta del violoncello e della viola da gamba con musiche di Schenk, Abel, Baumgartner, Telemann e Bach.
L’uso alternato della viola da gamba e del violoncello, previsto dal programma, è una ottima occasione per conoscere le differenti caratteristiche strutturali e timbriche dei due strumenti bassi, dalla storia lunga e tormentata, che per un certo periodo (dalla fine del sec. XVI fino oltre la metà del sec. XVIII) sono stati in uso contemporaneamente e nella doppia funzione, prima come strumenti bassi del consort e più tardi anche come strumenti solisti.
Le principali differenze strutturali sono il numero delle corde (sei o sette per la viola da gamba, quattro per il violoncello o eccezionalmente cinque, come nella sesta Suite di J. S. Bach), la conseguente diversa accordatura, l’impugnatura dell’arco (col palmo in su per la viola da gamba, col palmo in giù per il violoncello), la presenza di tasti movibili per la viola da gamba (assenti nel violoncello), il timbro (più nasale nella viola da gamba, più caldo nel violoncello), ecc.
In apertura del programma, una suite di un grande virtuoso olandese di viola da gamba: Johannes Schenk (Amsterdam 1660-post 1712), influenzato principalmente dai maestri inglesi della seconda metà del sec. XVII.
Famoso suonatore di viola da gamba e fecondo compositore per questo strumento fu anche Carl Friedrich Abel, nato a Köthen nel 1723, uno degli ultimi virtuosi della viola da gamba prima della sua scomparsa dalla pratica musicale.
Culmine del programma è la terza (BWV 1009) delle sei Suites per violoncello solo di J. S. Bach (ca. 1718-1723, periodo di Köthen), strutturata secondo lo schema frequente nelle Suites: cinque danze (Allemande, Courante, Sarabande, Bourrée I & II, Gigue) precedute da un Prélude.
Nella sterminata produzione strumentale di Georg Philipp Telemann (1681-1767) si trovano anche alcune sonate per viola da gamba sola nelle celebri opere Der getreue Musik-Meister e in Essercizii Musici.
Chiude il programma la Fuga per il violoncello di Johann Baptist Baumgartner (1723-1782), pubblicata a Vienna, che esplora efficacemente le possibilità di rendere lo stile fugato su un singolo strumento ad arco, debitore in questo alla tradizione tedesca che aveva avuto in Bach la massima espressione.
Ad accompagnare il pubblico in questo viaggio alla riscoperta dei due strumenti ad arco, Christophe Coin, allievo di André Navarra, Nikolaus Harnoncourt e Jordi Savall, suo maestro di Viola da gamba alla Schola Cantorum di Basilea. Trovato negli strumenti antichi il suo terreno ideale, Coin fa da subito il suo ingresso nel mondo concertistico lavorando con il Concentus Musicus di Vienna e poi con Christopher Hogwood. Nel 1984 fonda il Quartetto Mosaïques insieme a Erich Höbarth, Andrea Bischof e Anita Mitterer. I loro CD dedicati all’op. 20 e all’op. 33 di Haydn vengono insigniti del prestigioso Gramophone Award. Lavora, inoltre, con musicisti del calibro di Patrick Cohen, Monica Huggett, Ton Koopman, Wieland Kuijken, Gustav Leonhardt, Scott Ross, Jordi Savall, Hopkinson Smith. Frequenti inviti, sia come solista sia in qualità di direttore, gli giungono da grandi formazioni quali Orchestre des Champs-Elysées, Concertgebouw di Amsterdam, Concentus Musicus, Orchestra of the Age of Enlightenment, Academy of Ancient Music. Nel 1984, al Conservatorio di Parigi, inaugura la cattedra di Violoncello barocco e Viola da gamba. Diviene, quindi, docente presso la Schola Cantorum di Basilea, nonché presso diverse accademie internazionali. Dal 1991 al 2013 assume la direzione dell’Ensemble Baroque de Limoges, con il quale incide più di una ventina di dischi.