L’Associazione Centro Orientamento Educativo – COE organizza per martedì 16 gennaio alle 17 presso la Cripta dell’Aula Magna dell’Università Cattolica di Milano una tavola rotonda a conclusione del progetto di cooperazione e sviluppo “Scateniamoci! Promozione dei diritti e miglioramento delle condizioni di vita e delle opportunità di reinserimento socioprofessionale dei detenuti nelle carceri di Garoua, Mbalmayo e Douala”.
La proposta dal titolo “Impegno per la giustizia e rispetto della dignità della persona” vuole rappresentare un’occasione di confronto internazionale tra Italia e Camerun sul significato della pena e sulla funzione del carcere nella riabilitazione sociale della persona detenuta.
Interverranno importanti professionisti del settore, l’incontro vedrà come moderatrice Ornella Favero, Direttore della rivista “Ristretti Orizzonti” e Presidente della Conferenza Nazionale Volontariato Giustizia.
L’evento è promosso dall’Associazione COE con Ingegneria Senza Frontiere – Milano e COE CAM e vede il patrocinio dell’Università Cattolica e del Comune di Milano.
Al termine sarà offerto un aperitivo con specialità della gastronomia camerunese a cura del Ristorante Akwaba di Milano.
Il progetto
SCATENIAMOCI!
Promozione dei diritti e miglioramento delle condizioni di vita e delle opportunità di reinserimento socio-professionale dei detenuti nelle carceri di Garoua, Mbalmayo e Douala
Il progetto di durata triennale è realizzato dal COE con Centre d’Orientation Educative du Cameroun (COE CAM) e la collaborazione di Ingegneria Senza Frontiere – Milano (ISF-MI) per promuovere il rispetto dei diritti e il miglioramento delle condizioni di vita e delle opportunità di reinserimento socio-professionale dei detenuti nelle carceri di Garoua, Mbalmayo e Douala e contribuire alla protezione e alla promozione dei diritti dell’uomo e alla riduzione della povertà in Camerun. Il progetto è cofinanziato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e dalla Conferenza Episcopale Italiana.
Il progetto è intervenuto: nel risanamento degli ambienti carcerari rendendoli più salubri e dignitosi; nell’assistenza sanitario-nutrizionale, potenziando i servizi di infermeria e migliorando le razioni alimentari dei detenuti, con particolare attenzione alle donne, ai minori, e ai malati; nell’educazione civica e ai diritti e nell’umanizzazione dei rapporti nelle carceri, organizzando attività socio-culturali, educative e sportive, incontri di formazione per il personale penitenziario, le famiglie dei detenuti e la società civile, incontri di scambio tra amministrazione penitenziaria e detenuti e rafforzando le piattaforme di attori presenti nelle carceri; nell’assistenza giudiziaria e psico-sociale, dando ai detenuti la possibilità di essere assistiti nei processi e di riannodare i legami con la famiglia; nell’accompagnamento all’inserimento socio-professionale proponendo attività formative ed imprenditoriali e la creazione di imprese sociali nelle carceri che fungono anche da incubatori per ex detenuti.
Clara Carluzzo,
Responsabile dell’Ufficio Progetti COE
L’incontro che abbiamo programmato per martedì 16 gennaio intende rappresentare un momento di restituzione e soprattutto di riflessione sui temi e sulle problematiche che il progetto SCATENIAMOCI! ha permesso di affrontare in uno scambio Italia-Camerun. Il progetto, come esplicitato da diversi detenuti, ha portato, tra i suoi maggiori cambiamenti, la consapevolezza della persona detenuta in quanto essere umano che merita di essere considerato con dignità, permettendo cosi di fare breccia in una cultura dominante che concepisce il carcere in un’ottica punitiva. Ed effettivamente comprendere che ci sono adesso direttori di carceri che hanno a cuore la “riabilitazione”, il “reinserimento nella vita” dei detenuti è tra le maggiori soddisfazioni che come COE oggi possiamo avere.
Georges Alex Mbarga,
Giurista e Coordinatore progetto SCATENIAMOCI!
Il COE è impegnato nell’umanizzazione delle carceri del Camerun dagli anni 2000. Con il progetto SCATENIAMOCI! questa azione si è rafforzata attraverso un’intensa collaborazione pubblico/privato che ha portato un contributo al miglioramento delle condizioni di vita nelle carceri coinvolgendo il personale penitenziario e i detenuti. La sinergia di tutti gli attori sociali che intervengono nelle carceri ha dato vita ad un’azione di forte impatto sociale che ha avuto una delle sue massime espressioni nella creazione, nelle tre carceri di intervento, di imprese sociali che, con le loro attività produttive, offrono opportunità di reinserimento sociale e lavorativo per i detenuti ed ex-detenuti.
Questo grazie alla collaborazione dell’associazione locale camerunese COE CAM, di Ingegneria Senza Frontiere -Milano, e all’appoggio finanziario del Ministero degli Affari Esterni e della Cooperazione Internazionale e della Conferenza Episcopale Italiana.