“L’Italia che non cresce. Gli alibi di un Paese immobile” è il titolo della tavola rotonda che presenterà l’omonimo libro di Alessandro Rosina, docente di Statistica dell’Università Cattolica giovedì 21 marzo. Alle 14.30, nell’aula Pio XI di largo Gemelli 1 a Milano, interverranno Carlo Dell’Aringa (docente di Economia politica dell’Ateneo e membro della Camera dei deputati), Fabio Pizzul (membro del Consiglio regionale della Lombardia), Pierfrancesco Majorino (assessore alle Politiche sociali del Comune di Milano). L’incontro sarà moderato dalla giornalista Eleonora Voltolina e preceduto da una presentazione dell’autore.
La carenza di giovani a causa della denatalità, la scarsa partecipazione delle donne al mondo produttivo a causa della cultura “familista”, l’eccesso di immigrazione che sottrae forza lavoro agli italiani e assorbe spesa pubblica, e l’invecchiamento della popolazione sono alibi che giustificano l’immobilismo del Paese e che devono essere trasformati in soluzioni propositive per la crescita. A partire da questa, le statistiche analizzate nel libro dimostrano che a fronte di questi elementi negativi si potrebbe arrivare nel 2030 a 3,5 milioni di occupati in più, risultanti solo cercando di raggiungere i livelli medi europei di occupazione della popolazione attiva. In questo modo l’aumento del numero di inattivi sarebbe, in valore assoluto, più che bilanciato dalla crescita degli occupati.
A rafforzare l’idea di una possibile rinascita del nostro Paese sfruttando le potenzialità delle nuove generazioni, delle donne e la valorizzazione di tutte le età della vita, Carlo Dell’Aringa sottolinea che occorre innovazione sia nei settori produttivi, che renderebbero le imprese più competitive, sia in campo sociale per qualificare maggiormente i lavoratori e di conseguenza creare nuovi e buoni posti di lavoro. Per far fronte alla crisi maggiore produttività e occupazione equivale a una maggiore crescita. E’ necessario, infatti, un aumento del PIL del 2 per cento all’anno.
La tavola rotonda sarà l’occasione per confrontarsi su queste tematiche a partire dai dati statistici raccolti e dalle riflessioni sociologiche sviluppate nel libro “L’Italia che non cresce” (Laterza, 2013).