LAlzheimer nel terzo millennio è il tema del convegno promosso dalla Fondazione Sacra Famiglia venerdì 19 ottobre, a Palazzo Marino – Sala Alessi (piazza della Scala, 5), dalle 8.30 alle 13.30.
Prendersi cura di una persona affetta dal morbo di Alzheimer non è facile. Assisterla quotidianamente, soprattutto quando si è coniugi oppure figli, significa affrontare dei problemi e prendere delle decisioni ogni giorno. Chi si ammala può infatti avere comportamenti aggressivi, scatti dira, ansia e agitazione, oppure può diventare apatico, essere depresso, avere comportamenti imbarazzanti, non riconoscere più i propri cari, perdersi per strada. A tutto questo si aggiungono tante difficoltà legate a disturbi fisici. Soprattutto, lAlzheimer è una malattia di tutta la famiglia, perché scardina gli equilibri, rompe le armonie, modifica i rapporti e spesso rende i familiari irriconoscibili gli uni agli altri. Questa patologia colpisce tantissime persone, è una delle maggiori cause di disabilità e morte e rappresenta un problema medico-sociale di salute pubblica sempre più pressante.
Eppure, non tutto è perduto. LAlzheimer è una malattia che bisogna saper affrontare: è necessario sapersi orientare, non perdere il proprio amore per il familiare malato. È importante che il paziente e il caregiver (cioè il familiare che se ne prende cura) siano considerati allinterno di un progetto che permetta allanziano, laddove le condizioni sociosanitarie lo permettano, di rimanere il più a lungo possibile al proprio domicilio.
Il tema è complesso e la Fondazione Sacra Famiglia ha deciso di affrontarlo organizzando un convegno che mette a confronto il mondo della ricerca medica con le realtà che si occupano nel concreto della malattia. Sacumé Onlus con Alzheimer Café, Caritas Parrocchia Santo Stefano di Sesto San Giovanni e Fondazione Sacra Famiglia Onlus di Cesano Boscone promuovono questa riflessione.