Nel cartellone dell’edizione 2013 di Filosofarti, Festival di Filosofia curato da Cristina Boracchi, si inserisce quest’anno anche il Centro Giovanile Stoà di Busto Arsizio.
L’occasione del tema – identità/alterità – ha portato all’invito di un ospite capace di parlare ai giovani, al loro cuore, proprio perché dei giovani e del loro cuore è da anni saggio conoscitore: don Gino Rigoldi, cappellano dell’Istituto Penale per minorenni “Cesare Beccaria” di Milano dal 1972. Don Rigoldi sarà a Stoà per un incontro “a tu x tu” con i giovani, a partire da un ulteriore dualismo – “Dentro e fuori” – fino a porsi una domanda che potrà aprire spazi di immaginazione e riflessione per tutti: “Quale sguardo sui giovani?”. Un nuovo sguardo, realizzabile, perché già da lui reso possibile nella quotidianità della sua vita. L’appuntamento è per domenica 10 marzo, alle 17, presso il Centro Giovanile Stoà (via Gaeta 10, Busto Arsizio).
A far da cornice all’evento, l’inaugurazione – presso le sale espositive di Stoà – della mostra fotografica “La rappresentazione di sé: fra identità e alterità”. Saranno esposti poco più di quaranta scatti di giovani studenti del Terzo anno del Liceo Artistico “Paolo Candiani”, che hanno voluto mostrare se stessi, dentro e fuori, attraverso l’obiettivo di una macchina. La mostra è stata curata dal prof. Mario Voria e dalla dott.ssa Patrizia Corbo, della Comunità Piccolo Principe.
Così Patrizia Corbo racconta il lavoro dei ragazzi: «È stato interessante e straordinario il coinvolgimento dei giovani del Liceo Candiani, chi meglio di loro ci può raccontare la fatica e la gioia di incontrare l’altro da sé? La costruzione dell’identità passa sempre attraverso il conflitto, e attraverso lo sguardo. Abbiamo scelto uno scatto, un’istantanea, un frammento di vita che si stacca dal familiare per diventare estraneo e attraverso l’estraneità ci siamo visti. Abbiamo giocato con lo sguardo dei giovani, chi sono? Chi saranno? Cosa vogliono che appaia? Cosa vogliono nascondere nel momento più filosofico della vita? In questa sfida straordinaria abbiamo collocato la mostra fotografica che fa da cornice a uno dei temi più importanti della filosofia. La costruzione dell’identità e l’incontro fondante con l’altro che è il nostro orizzonte di senso».
La mostra – realizzata con il contributo della Fondazione Comunitaria del Varesotto – sarà aperta anche nel week-end successivo (16-17 marzo, dalle 17 alle 19), con ingresso libero, oppure durante la settimana (anche per visite con scolaresche) su prenotazione contattando la segreteria di Stoà (segreteria@stoabusto.it; tel: 366.6087856).