Venerdì 26 aprile, presso il Palazzo comunale di Robecco sul Naviglio, si terrà la conferenza «Ribelli per amore. I sacerdoti cattolici nella Resistenza».
Nell’occasione sarà presentato il libro di Giovanni Barbareschi «Memoria di sacerdoti Ribelli per amore 1943-1945».
Relatori: Silvio Mengotto (giornalista) ed Elisabetta Bozzi (ANPI Magenta).
Si ripercorreranno insieme le figure e le opere di monsignor Giovanni Barbareschi, don Gerolamo Magni e don Virginio Colzani.
In allegato la locandina con ulteriori dettagli.
Il libro
Memoria di sacerdoti “Ribelli per amore” (1943-1945) è un testo fondamentale per comprendere il contributo del mondo cattolico lombardo alla Resistenza, oggi ripubblicato aggiornato e arricchito di contenuti, con prefazione di Marco Garzonio.
Nel 1986 don Giovanni Barbareschi condusse un’approfondita ricerca sui religiosi della diocesi di Milano che contribuirono attivamente alla Resistenza, pubblicata con la presentazione del Card. Martini . Stampato a tiratura limitata, in poco tempo il libro andò esaurito e non venne mai più ristampato. Oggi torna finalmente disponibile, a beneficio delle vecchie e soprattutto delle nuove generazioni, per “fare memoria” di sacerdoti “ribelli” che hanno servito eroicamente Dio, la Patria e soprattutto l’Uomo.
Un testo imprescindibile per approfondire il contributo del mondo cattolico alla Resistenza e che ancora oggi interpella le coscienze. Perché, come afferma don Giovanni, “il fascismo non è un mitra, una camicia nera o un saluto romano… ma una mentalità, alla quale è sempre necessario ribellarsi”. Per informazioni sul libro, visitare il sito di ITL Libri
Don Giovanni Barbareschi nasce a Milano l’11 febbraio 1922. Compie gli studi ed entra in Seminario. Dopo l’8 settembre decide di appoggiare la Resistenza. Entra a far parte delle Aquile Randagie, il movimento scout milanese clandestino. Con scout ed amici del mondo cattolico collabora attivamente all’opera di OSCAR (Organizzazione Soccorso Collocamento Assistenza Ricercati) preparando i documenti falsi e portando in salvo in Svizzera molte persone ricercate (ebrei, renitenti alla leva, evasi dai campi di prigionia, intellettuali e politici antifascisti). Entra nella redazione e collabora alla diffusione del giornale clandestino “il Ribelle”.
Il giorno della sua prima Messa viene arrestato e torturato fino a quando l’intervento del Card. Schuster ne ottiene la liberazione. Riprende l’attività partigiana nel bresciano come cappellano delle Fiamme Verdi. Viene nuovamente arrestato e durante il trasferimento verso un lager tedesco riesce a fuggire e nuovamente riprende l’attività partigiana.
Nei giorni successivi al 25 aprile si prodiga affinché i nazifascisti sfuggano ai linciaggi e possano affrontare un regolare processo.
Nel dopoguerra è accanto a don Gnocchi nell’assistenza ai mutilatini. Docente amatissimo da colleghi e studenti presso il Liceo Classico Manzoni di Milano, per anni dirige la Casa religiosa dell’Alpe Motta di Madesimo. Con il cardinale Carlo Maria Martini è artefice della “Cattedra dei non credenti”.
Insignito di numerosi riconoscimenti civili e religiosi: medaglia d’argento della Resistenza, attestato di benemerenza della Comunità Israelitica di Milano (1955), Ambrogino d’Oro del Comune di Milano (2011). Dal 6 marzo 2014 a don Giovanni Barbareschi sono dedicati un albero e un cippo al Giardino dei Giusti di Milano.