È decisamente impegnativo il titolo scelto dalla Caritas di Monza per il tradizionale convegno per la Giornata del Malato in programma l’11 febbraio, a partire dalle 9.30, presso l’Auditorium Pogliani dell’Ospedale San Gerardo (via Pergolesi 33): «Si può parlare di morte?» Una domanda coraggiosa che invita a non rimuovere il tema.
Parlare di fine vita allontana. Mette inquietudine e paura. Sentimenti giustificati e più che comprensibili, che non mutano, però, la natura e la realtà del problema. Il convegno desidera offrire aiuto, conforto e conoscenze sia alle persone malate, sia a coloro che “accompagnano”, come i volontari, gli operatori sanitari, gli infermieri, i medici. Un’occasione, inoltre, per approfondire il tema del fine vita dal punto di vista teologico, filosofico ed educativo.
Per questo motivo sono stati invitati, fra gli altri, Luciano Manicardi, monaco di Bose, Raffaele Mantegazza pedagogista e docente universitario, Emanuela Mancino, anch’ella pedagogista e docente universitario, la psicologa Luisa Sorrentino e la direttrice sanitaria dell’Hospice di Santa Maria delle Grazie Francesca Galbiati. La riflessione sarà preceduta dalla testimonianza di Antonio Perrone, che racconterà della sua esperienza di pre-morte. L’attore Enrico Roversi leggerà l’intervento del medico di famiglia Mario Colombo, stimato dottore scomparso nel novembre del 2021, scritto per un convegno dedicato al fine vita a cui purtroppo non ha potuto partecipare.
L’incontro sarà preceduto dai saluti istituzionali di don Riccardo Brena e don Massimo Pirovano (Cappellani del San Gerardo), del dottor Silvano Casazza (Direttore generale della Fondazione Irccs San Gerardo dei Tintori di Monza) e di monsignor Luciano Angaroni, Vicario episcopale per la Zona pastorale V.