Giovedì 5 maggio alle 20.45 il Nuovo Teatro Ariberto ospiterà il primo dei quattro appuntamenti con il Libro di Giobbe dal titolo «E Giobbe parlò e disse» che prevede conversazioni a cura di e con Roberto Vignolo e letture sceniche di Chiara Continisio.
Quando pensiamo a Giobbe pensiamo alla pazienza, alla sopportazione muta e rassegnata del male inteso come punizione per i suoi peccati. Ma quest’uomo che d’un tratto perde tutto, i suoi cari, i suoi beni, la salute, il rispetto dei suoi amici, è paziente fino a un certo punto, e di fronte al dolore che Dio gli infligge leva altissima la sua protesta, chiedendogli conto del perché. «Non condannarmi, fammi sapere di che cosa mi accusi. È forse un bene per te opprimermi, disprezzare l’opera delle tue mani, favorire i progetti dei malvagi?». Come avremmo fatto (come facciamo) noi.
Per questo il Libro di Giobbe è capace di andare direttamente al cuore dell’esperienza umana del dolore, della sua pensabilità, del senso che non siamo capaci di trovargli. Introdotte e spiegate da Roberto Vignolo, quelle pagine diventano uno spazio di interrogazione e ascolto per tutti, credenti e non, in cerca di cosa un libro sacro ha ancora da dire all’uomo di oggi.
Roberto Vignolo
Sacerdote della diocesi di Lodi. E’ laureato in Lettere moderne e in Teologia sistematica. In Scienze Bibliche si è laureato con una tesi dal titolo Il libro del Testimone – La poetica testimoniale del IV Vangelo. Docente di Teologia sistematica e di Teologia biblica presso la Facoltà Teologica dell’Italia settentrionale e presso il Seminario Vescovile di Lodi. E’ autore di numerose pubblicazioni, tra cui ricordiamo in particolare un volume sul pensiero di von Balthasar Hans Urs von Balthasar: estetica e singolarità Milano, 1982. Tra i contributi più recenti, segnaliamo un saggio sui Nodi di una concezione teologica della Bibbia, “Teologia” 17 (1992) 248-280. Ha curato la trasposizione teatrale del testo di Giobbe (1987), del Cantico dei Cantici (1990), di Qohelet (1992) e di Giona (2000), per la regia e l’interpretazione di Carlo Rivolta.