Giovedì 12 maggio alle 21, a Milano, dialogo con Fausto Bertinotti (Presidente “Fondazione Cercare ancora”) e padre Francesco Occhetta s.j. (scrittore de “La Civiltà Cattolica”) su Fede, potere e popolo a 50 anni dal Concilio. Coordina Camillo Fornasieri, direttore del “Centro Culturale di Milano”.
Le crisi, economica e antropologica, che attraversano le nostre società, l’indebolimento dei corpi intermedi come la polverizzazione dei partiti, l’identità smarrita dell’Europa e la questione educativa, pongono sotto il profilo culturale delle sfide inedite.
Emerge anche un nuovo e originale interesse verso parole, riflessioni e richiami che giungono da “minoranze creative” – come le chiama Benedetto VXI – e dall’autorevole voce di Papa Francesco.
L’incontro milanese con Fausto Bertinotti e padre Francesco Occhetta si pone in questa prospettiva e desidera sviluppare quel dialogo, di cui anche i giornali hanno dato notizia, tra il mondo ecclesiale e il politico e intellettuale ex comunista, che diversi interrogativi sta ponendo alla sua storia e al nostro presente.
La riscoperta di semi gettati, come la Dignitatis Humanae -il documento del Concilio che indica la libertà religiosa come il bene più grande- fanno capire quanto la coscienza della Chiesa e il dialogo col mondo contemporaneo siano un punto di verifica per questioni decisive come il “la fede, il potere, il popolo”.
Dice don Luigi Giussani, in una citazione fatta tratta da don Julián Carrón nel suo libro La bellezza disarmata (Ed. Rizzoli):
“In una società come questa non si può creare qualcosa di nuovo se non con la vita: non c’è struttura né organizzazione o iniziative che tengano. E’ solo una vita diversa e
nuova che può rivoluzionare strutture, iniziative, rapporti, insomma tutto”.
Come anche suggerisce Benedetto XVI, il patrimonio di valori che una generazione riceve in consegna da quella precedente rappresenta un “invito alla libertà”: essa può perciò farlo proprio o rifiutarlo “perché esso non può avere la stessa evidenza delle invenzioni materiali”