Sabato 4 maggio, alle 16, presso la Veneranda Biblioteca Ambrosiana (Sala 23 Piazza Pio XI 2) di Milano, sarà presentato il volume (dall’Opera Omnia curata da Jaka Book) sul Buddhismo di Raimon Panikkar. Dopo il saluto di mons. Alberto Rocca, interverranno Michela Carrara Pavan, Jiso Forzani e padre Luciano Mazzocchi, missionario saveriano.
In allegato la locandina con maggiori dettagli.
Presentazione del libro
Il volume è diviso in due parti: la prima consta di tre articoli: “Vuoto e pienezza nelle tradizioni buddhista, hindū e cristiana”, una comparazione semantica di tre termini, śūnya – pūrṇa – plērōma, specifici delle nominate tradizioni, evidenziando la relazione fra i concetti di vuoto e di pieno; “Il destino della civiltà tecnologica”, un abbozzo degli esiti della presente civiltà, già adombrati da un’antica leggenda buddista indiana pressoché inedita; “Il sorriso del Buddha”, una disamina della potenzialità espressiva del silenzio, illuminato dal sorriso di fronte al quesito dell’incomunicabilità. La seconda parte riproduce interamente il testo “Il silenzio di Buddha – un a-teismo religioso” già pubblicato come libro autonomo, che può essere considerato la summa del buddismo di Panikkar. A differenza del cristianesimo, della spiritualità hindū e della tradizione filosofica occidentale, materiali in diversa misura costitutivi della formazione originaria dell’Autore, il buddismo è un incontro della maturità, scevro da retaggi identitari e di appartenenza. Panikkar può così andare liberamente in cerca di quel che gli manca, perché non trovato altrove, e di cui riconosce l’utilità per comporre e consolidare la propria visione integrale (cosmoteandrica) dell’Uomo. Trae dal vasto deposito testuale del buddismo indiano alcuni basilari strumenti ermeneutici, privi di quei connotati folkloristici, latori di contenuti culturali indigeni, da cui il buddismo orientale è spesso gravato, e ci restituisce un’esposizione chiara e lineare di quello che lui ha trovato. Il risultato è un libro rigoroso e personale, aderente ai testi antichi doviziosamente e accuratamente citati per l’esposizione dei principali concetti del buddismo indiano e coerente, nella sua specificità, con l’interminata e pluralista ricerca spirituale dell’Autore.