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11 maggio

Basta essere connessi per comunicare davvero?

Sabato 11 maggio alle 17 a Milano un dibattito a partire dal libro di Agostino Picicco, «Comunicare è condividere», con diversi ospiti, tra cui il presidente dei City Angels Mario Furlan e il magistrato Jole Milanesi

11 Maggio 2019

Siamo tutti connessi, ma davvero comunichiamo? Basta stabilire un contatto con l’altro per riuscire a comunicare con lui? La rivoluzione della rete con lo strapotere dei social network quanto ha influenzato e influenza la nostra vita? Sono alcune domande poste dal libro di Agostino Picicco, Comunicare è condividere (SECOP Edizioni), che sarà presentato sabato 11 maggio alle ore 17 a Milano presso il salone dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia sulla Darsena (via Gorizia 9/b).
Insieme all’autore, scrittore, giornalista, che lavora nella direzione Comunicazione ed eventi istituzionali dell’Università Cattolica di Milano, nonché responsabile culturale dell’Associazione Regionale Pugliesi, ne discuteranno Jole Milanesi, magistrato di Corte d’Appello, Mario Furlan, presidente dell’associazione City Angels, Irene Simi de Burgis, psicologa e psicoterapeuta, Giuseppe Selvaggi, scrittore e studioso di tradizioni popolari. A introdurre e moderare il dibattito Antonio Sanfrancesco, giornalista di Famiglia Cristiana.
Porgeranno il saluto Camilo de Milato, presidente dell’Associazione Regionale Pugliesi, Marco Scavone, presidente dell’Associazione Marinai d’Italia, e Arnaldo Cassano, presidente della Federazione Nastro Azzurro.

Le questioni poste da Picicco, in uno stile agile e colloquiale, da un lato invitano a prendere consapevolezza dei vantaggi della rivoluzione tecnologica, dall’altro a tenere presenti alcuni effetti negativi. Il totalitarismo cibernetico, secondo l’autore, rischia di soffocarci, per questo va ripensato e magari riproposto con alcuni accorgimenti, nella consapevolezza che quando la tecnologia avanza non bisogna essere nostalgici del passato, ma protagonisti e progettisti di futuro. Un paragrafo del volume è dedicato a quale uso dei social avrebbe fatto don Tonino Bello. La prefazione è di Luciano Ghelfi, giornalista parlamentare del Tg2, mentre la postfazione è firmata da don Walter Magni, responsabile dell’Ufficio Comunicazioni Sociali della diocesi di Milano e portavoce dell’arcivescovo Mario Delpini.

«Il mio libro», spiega Picicco, «intende fornire alcune riflessioni sul mondo della comunicazione oggi e quanto ha comportato in termini di cambiamenti di abitudini e stili di vita nonché sull’onnipresenza della rete e la necessità di disconnettersi ogni tanto per favorire una maggiore serenità personale e consentire relazioni reali e un rinnovato impegno verso l’aggiornamento e lo studio oltre le distrazioni dei social, anzi utilizzando al meglio la nuova tecnologia».