Quest’anno, soprattutto leggendo la realtà che ci circonda, abbiamo sentito il bisogno di approfondire ulteriormente l’origine della prima comunità cristiana e ispirarci alla vita dei primi apostoli, per riportare il tema della fede al centro delle nostre riflessioni, anche se il problema, lo scoglio decisivo sta nella differenza tra quel mondo e il nostro.
Nel mondo secolarizzato di oggi facciamo fatica a far funzionare la trasmissione tra fede e quotidianità, tra aspetto spirituale e ciò che possiamo e dobbiamo vivere oggi. Oggi ha il sopravvento la cultura dell’effimero, delle emozioni, dell’appagamento immediato dell’individualismo più sfrenato (l’uomo può tutto! ) per cui la trasmissione della fede non incide più di tanto sull’animo della gente in genere e magari anche su quella del praticante che si ritiene credente perché osservante di norme religiose .
Le attese della prima comunità cristiane erano ben diverse, in primo luogo perchè l’uomo e la donna di allora avevano un maggiore bisogno di trascendenza.
Forse avremmo bisogno di recuperare qualcosa della antiche pratiche riguardo l’educazione alla fede per viverla concretamente
Forse, come credenti, dovremmo prima liberarci della corazza di vecchi condizionamenti religiosi che a volte sono solo rivestimenti esteriori, per rinascere alla fede, considerando che lo Spirito Santo viene incontro alla nostra debolezza in quanto la Parola di Dio fatto uomo, anche in un mondo trasformato e diverso, ha sempre una forza dirompente che trasforma gli esseri umani . Abbiamo così scelto alcuni brani delle Scritture che si basano essenzialmente sul valore dei tre termini portanti che esprimono l’atteggiamento pratico ed esistenziale del vero uomo di fede e dell’idea che l’uomo si fa della sua esistenza religiosa:
La pistis (cioè il credere – il nostro rapporto personale con Dio – il sentire Cristo come la conditio sine qua non della nostra esistenza.)
La gnosis (cioè la conoscenza della volontà di Dio tramite le Scritture e la comunità). Questo significa un alto grado di intimità con il cuore di Dio.
L’agape (cioè la costruzione della comunione fraterna che trova la sua origine nell’amore del Padre verso il Figlio e nella partecipazione all’amore fino alla morte di Cristo per noi, e che ci chiama ad essere testimoni insieme ,a qualsiasi chiesa si appartenga.
Del resto questi sono i tre pilastri su cui si basa la vita di ogni credente in ogni tempo.
Di seguito il calendario degli incontri e i brani su cui riflettere e pregare c/o L’Eremo della città, ogni primo giovedì del mese ad eccezione di gennaio e aprile. Ingresso libero