Mercoledì 26 maggio, alle 20.30, presso il Museo Diocesano, cerimonia di premiazione della XVI Edizione Premio Letterario “Edoardo Kihlgren Opera prima – Città di Milano”, presentata da Lella Costa con Massimo Cirri. Le letture saranno intervallate da brani musicali di J.S. Bach e Ennio Morricone eseguiti da Chiara Pasqualini al flauto e Alessandra Gilberti al violoncello Mercoledì 26 Maggio 2015, ore 20.30
Il Premio Letterario Edoardo Kihlgren Opera Prima – Città di Milano, organizzato dall’Associazione Amici di Edoardo Onlus, costituisce una delle più vivaci manifestazioni letterarie cittadine. I finalisti di questa XVI Edizione sono: Nikola P. Savic con ‘Vita migliore’, Bompiani; Lorenza Gentile con ‘Teo’, Einaudi; Daniele Zito con ‘La solitudine di un riporto’, Hacca. Ci auguriamo possano seguire le orme di alcuni dei vincitori e finalisti del Premio delle precedenti edizioni come: Antonio Scurati, Marco Missiroli, Roberto Saviano, Anilda Ibrahimi, Benedetta Tobagi, Silvia Avallone, Alessandro Mari e Valentina d’Urbano.
La novità introdotta per questa XVI Edizione è stata il connubio tra letteratura e teatro. Amici di Edoardo Onlus ha voluto che alle presentazioni delle opere finaliste seguissero dei Monologhi Teatrali, messi in scena al Teatro Edi del Centro Barrio’s. Il primo è stato Marco Zannoni che ha recitato ‘Garibaldi’; seguito da Chiara Stoppa che ha rappresentato ‘Il ritratto della salute’; per poi finire Giulio Casale che ha riproposto la pièce ‘Polli di allevamento’ di Giorgio Gaber.
Tra gli scopi della manifestazione vi è la diffusione della passione per la lettura tra i ragazzi, portando la letteratura dei giovani autori finalisti anche in periferia. Durante gli Incontri con il pubblico, svolti come di consueto presso il Centro Barrio’s, condotti da Francesca Scotti con letture di Augusta Gori e dedicati in particolare al confronto tra gli autori e gli studenti sono stati presentati i romanzi:
Nikola P. Savic ha presentato il romanzo che parla della vita di Deki, un ragazzo serbo che all’inizio degli anni ’80 cresce in un quartiere difficile situato a nord della Nuova Belgrado. Ha descritto la vita dei ragazzi che sono vissuti e maturati nei palazzoni grigi costruiti dal regime titoista passando i pomeriggi tra il cemento dei cortili o sulle rive del fiume Sava, mostrando il difficile percorso di formazione di una generazione che è cresciuta tra le rovine di un sistema totalitario, molto più coinvolta nelle rivalità tra i diversi quartieri che nei conflitti interetnici e di religione. Questo romanzo ha raccontato dell’amicizia, del senso di appartenenza, della scoperta del sesso, della ricerca di un’identità difficile da trovare e ancora più da conservare, della violenza latente delle periferie e dei diversi percorsi che ognuno dei protagonisti ha intrapreso. Un romanzo con uno stile vero e asciutto la vita di coloro che hanno vissuto le conseguenze della disgregazione di un regime totalitario e della guerra.
Lorenza Gentile ha presentato un romanzo che appare come favola contemporanea sulla necessità di trovare, risposte concrete alla precarietà esistenziale attraverso l’innocenza dell’infanzia. Il protagonista è Teo, un bambino di otto anni, che si ritrova costretto ad affrontare i conflitti e i silenzi della sua famiglia, la diversità dei compagni di scuola, l’adolescenza della sorella, l’incapacità da parte degli adulti di capirlo. Nonostante le difficoltà continua sempre a combattere, insegnandoci come, nella vita, la cosa davvero importante sia non arrendersi mai. Teo vuole vincere la sua prima grande battaglia: salvare i genitori dal divorzio. L’unico eroe che considera invincibile e ai suoi occhi può aiutarlo è Napoleone Bonaparte e per incontrarlo è disposto ad affrontare, con la semplicità e l’innocenza di un bambino, i grandi temi esistenziali: la morte, l’amore, l’amicizia, la famiglia, offrendo al lettore l’opportunità di interrogarsi a sua volta. L’autrice riuscendo a mettersi nei panni di Teo, raccontandone il punto di vista e aiutando il lettore a comprendere il linguaggio fantastico dei bambini, riesce a proporci un romanzo che sembra un piccolo trattato di filosofia ironico e divertente.
Daniele Zito ha presentato la storia di un personaggio singolare, il libraio Antonio Torrecamonica. Un uomo solo, scorbutico e caratterizzato da un riporto “agghiacciante”. Ma anche stralunato e sognatore che si ritrova a condurre, suo malgrado, una vita che gli altri hanno scelto per lui. Quasi fosse carceriere di se stesso, trascorre le sue giornate rinchiuso in una piccola libreria di provincia, tra libri che non legge, clienti molesti, malviventi, e forze dell’ordine che lo tormentano. Unico “svago”, che lo appaga solo per pochi momenti, è quello di far saltare in aria librerie appartenenti a grandi case editrici. La svolta avviene prendendo in mano per caso uno di quei libri che non sopporta e ritrovando un piacere che considerava ormai perduto. Questo piccolo gesto darà il via alla fuga del signor Torrecamonica verso una difficile libertà. Il romanzo è la storia di questa fuga in un vortice di incomprensioni e follia, un personaggio unico che si muove dentro una prosa densa di citazioni, riferimenti e rimandi. Il romanzo è riflessione sulla libertà, un omaggio stravagante alla Letteratura, uno scherzo infinito dove sta al lettore scoprire cosa si nasconde sotto lo struggente riporto di un libraio.
Giovani sono gli Autori, giovanissimi sono i componenti di una delle tre giurie che valuteranno le opere finaliste: si tratta della Giuria delle Scuole, composta da circa 250 studenti di 12 classi delle scuole superiori, accompagnata dalla Giuria del Barrio’s, composta dai più attivi frequentatori delle iniziative culturali del Centro, affiancati dalla Giuria d’Onore, che comprende, oltre agli autori premiati nelle edizioni precedenti, personalità di spicco del mondo della cultura tra i quali: Mario Andreose, Rosellina Archinto, Paolo Biscottini, Isabella Bossi Fedrigotti, Adele Carrara Cagni, Grazia Casagrande, Sergio Escobar, Roberto Gulli, Carlotta Niccolini, Ermanno Olmi, Moni Ovadia, Cesare Rimini.
La cerimonia conclusiva, durante la quale verrà premiato il vincitore, sarà condotta come di consueto da Lella Costa con Massimo Cirri il 26 Maggio 2015 alle ore 20.30 presso il Museo Diocesano di Milano. In quell’occasione sarà premiato anche il vincitore del Premio Speciale Edoardo Kihlgren Opera Prima – Cariparma per una Letteratura Europea, giunto quest’anno alla settima edizione. Promosso da Cariparma Crédit Agricole, il concorso è rivolto ai giovani autori europei esordienti che abbiano pubblicato la loro prima opera tradotta in italiano nel 2014 o nei primi due mesi del 2015. La premiazione sarà effettuata dal Dott. Ariberto Fassati, Presidente di Cariparma
Ingresso ad entrata libera sino ad esaurimento posti.