“Teresa d’Avila. Un’intervista impossibile”. Si intitola così lo spettacolo dedicato alla santa spagnola interpretato da Pamela Villoresi, con le musiche di Gaetano Liguori e la regia di Michele Di Martino. Il recital verrà messo in scena sabato 21 maggio, alle 18, al Centro Asteria grazie all’organizzazione dell’Associazione Amici Casa della carità Onlus e al patrocinio della Fondazione Cariplo.
Teresa d’Avila ha destato da sempre l’ammirazione di innumerevoli scrittori, artisti, intellettuali, teologi, che a Lei si sono accostati con i loro studi, le loro creazioni artistiche. Ma come parlare al pubblico, ancora oggi, di una figura e di una testimonianza così poderosa come quella di Teresa di Gesù? Come presentare e offrire ad una platea teatrale, la complessità, la forza, l’originalità della sua opera e della sua vita? Abbiamo allora pensato ad una formula, quella dell’intervista “impossibile”, rivelatasi efficace già in altri contesti, e abbiamo deciso di inventare un dialogo che, pur essendo occasionale e immaginario, possa essere espressione e avere i tratti della verità, della profondità, del rigore. Nel chiostro di un convento della città spagnola di Alba de Tormes entra in scena un pianista ed inizia il suo concerto: dopo aver accennato le prime composizioni di risonanza sacra e liturgica, si rende conto, con ispirazione sempre crescente, di essere nel luogo che fu ultima dimora terrena di Teresa. In tal modo nel suo pensiero si condensa l’immagine di Lei, torna il ricordo alle letture degli scritti della Santa, fino ad evocarne la presenza. Così Teresa gli appare, dicendo di essere stata attratta dalle note musicali, confessando il suo amore per la musica ed il canto, poi trasmesso con fervore alle suore di ogni suo convento: da questa passione condivisa con il pianista, scaturisce un intenso “faccia a faccia”, accompagnato dagli interventi musicali. Nel confronto con l’improvvisato interlocutore si compenetrano due aspetti cruciali di Teresa: il primo si riferisce agli episodi della sua esistenza narrati nella “Vita”; il secondo all’esperienza mistica dell’anima, alla ricerca di Dio, descritta nel “Castello interiore”. Il linguaggio di questa intervista “impossibile” ha toni colloquiali e lievemente musicali, a volte è più ricercato nelle soluzioni e nelle forme stilistiche. Nel testo sono inserite alcune espressioni e parole in latino, ebraico e spagnolo per un contatto più diretto con la scrittura dei testi originali. Speriamo che questo spettacolo possa offrire un’ulteriore opportunità di conoscenza della figura e dell’opera di Teresa d’Avila, la cui altissima testimonianza di fede l’ha condotta a concepire l’intera vita come una preghiera ininterrotta e un’incessante azione verso il prossimo.
L’ingresso è libero.