E’ dedicato alla Pace, il nuovo ciclo di incontri promosso da Caritas di Monza rivolto ai volontari, agli operatori Caritas, alle comunità parrocchiali e a tutta la cittadinanza. E’ da quasi un anno che il popolo ucraino vive le conseguenze nefaste e terribili della guerra. Un sentimento di indifferenza aleggia non solo sulla guerra in Ucraina ma anche sugli innumerevoli conflitti che infiammano il pianeta, guerre che sconvolgono l’umanità soprattutto nelle aree più povere.
Un calendario fitto di incontri con qualificati relatori che cercheranno di smuovere le coscienze da una diffusa e preoccupante indifferenza riguardo ai temi della pace e della guerra.
Il cammino proposto da Caritas di Monza inizierà lunedì 30 gennaio ore 21 con l’intervento del teologo don Aristide Fumagalli che cercherà di rispondere all’impegnativa domanda: “La vita vale più della libertà?”
Un itinerario che proseguirà lunedì 27 febbraio ore 21:00 con la Veglia di preghiera. “E gli altri … ?” presso la Chiesa san Pietro Martire; mentre lunedì 27 marzo ore 21:00 una prevista una serata dedicata al movimento pacifista. In questa occasione sarà presente il giornalista Nico Pico autore del libro: Maledetti pacifisti.
Gli altri appuntamenti sono in programma per lunedì 17 aprile sempre alle 21:00 con un incontro dedicato alla dimensione religiosa dei conflitti dal titolo: La guerra non è la soluzione, la guerra è una pazzia … di più: La guerra è un sacrilegio! Interviene Don Francesco Braschi, Dottore della Biblioteca Ambrosiana.
Lunedì 29 maggio ore 21:00 riflessioni sulla Non Violenza e sui percorsi di riappacificazione. Titolo dell’incontro è: “La nave dei folli: i 500 di Don Tonino Bello che 30 anni fa, senz’armi, fermarono la guerra a Sarajevo.” Dialogo fra una giornalista ed un sacerdote. Lucia Bellaspiga giornalista di Avvenire e Don Renato Sacco di Pax Christi.
Gli incontri, organizzati con la Fondazione Monza Insieme, si svolgeranno presso l’Oratorio San Biagio via Manara, 10 – Monza
Moderatore sarà il giornalista Fabrizio Annaro
Papa Francesco, nel suo messaggio scritto in occasione della giornata Mondiale della Pace, ribadisce che “avendo toccato con mano la fragilità che contraddistingue la realtà umana e la nostra esistenza personale, possiamo dire che la più grande lezione che il Covid-19 ci lascia in eredità è la consapevolezza che abbiamo tutti bisogno gli uni degli altri, che il nostro tesoro più grande, seppure anche più fragile, è la fratellanza umana, fondata sulla comune figliolanza divina, e che nessuno può salvarsi da solo.
È urgente dunque ricercare e promuovere insieme i valori universali che tracciano il cammino di questa fratellanza umana. Abbiamo anche imparato che la fiducia riposta nel progresso, nella tecnologia e negli effetti della globalizzazione non solo è stata eccessiva, ma si è trasformata in una intossicazione individualistica e idolatrica, compromettendo la garanzia auspicata di giustizia, di concordia e di pace. Nel nostro mondo che corre a grande velocità, molto spesso i diffusi problemi di squilibri, ingiustizie, povertà ed emarginazioni alimentano malesseri e conflitti, e generano violenze e anche guerre”.