Link: https://www.chiesadimilano.it/cdm/vita-ambrosiana/articoli-dal-territorio/a-erba-un-altro-mondo-e-possibile-86524.html
Share

Fino al 22 maggio

A Erba “un altro mondo è possibile”

La manifestazione, giunta alla settima edizione, si apre con un incontro con l'agronomo Vincenzo Vizioli

13 Maggio 2015

«La terra elargisce i suoi frutti, e questi non verranno mai a mancare se solo saprete riempirvene le mani. È nello scambio di beni della terra che troverete l’abbondanza e sarete saziati. Tuttavia se lo scambio non viene fatto con amore e generosa giustizia condurrà alcuni all’avidità ed altri alla fame». Sulla base di queste considerazioni “Shongoti Onlus” per il commercio equo-solidale e la finanza solidale e l’Associazione Trapeiros di Emmaus propongono, in collaborazione con Isis Romagnosi e la Libreria Colombre la settima edizione di “Un altro mondo è possibile”.
Due gli incontri in programma: il 15 maggio con l’agronomo Vincenzo Vizioli su “Nutrire il Pianeta: Expo e A.i.a.b” e venerdì 22 con Lorenzo Berlendis su “Nutrire il Pianeta: Expo e Slow Food”.

Entrambi gli incontri si svolgeranno presso l’aula magna dell’Istituto G.D. Romagnosi di Erba. L’ingresso è libero.

Vincenzo Vizioli, romano di nascita e umbro di adozione, è un agronomo laureato all’Università di Perugia e ricopre la carica presidente dell’AIAB Associazione Italiana Agricoltura Biologica e della Firab Fondazione Italiana per la Ricerca in Agricoltura Biologica e Biodinamica. Ha fondato la cooperativa Sol.Eco, società di servizi per l’agricoltura biologica. Opera come libero professionista fornendo assistenza tecnica ad aziende che producono col metodo biologico ed è consulente della facoltà di agraria dell’Università di Perugia per quanto riguarda la gestione col metodo biologico dell’azienda agricola dell’università. E’ autori di diverse pubblicazioni scientifiche nella specifica materia. Si considera un tecnico prestato alla politica associativa. Segue con particolare cura gli aspetti sociali legati all’invasione degli alimenti geneticamente modificati, i rischi di contaminazione dei prodotti tradizionali e il problema della sovranità alimentare. Togliere spazio all’agricoltura familiare e tradizionale vuol dire impoverire milioni di persone e arricchire un oligopolio.

Lorenzo Berlendis vive e lavora a Pontida (Bg). Ha iniziato la sua attività in campo sociale nel 1993 nel primo Comitato Italiano di Accoglienza Profughi della ex Jugoslavia. In seguito ha coordinato gruppi su mobilità sostenibile ed educazione ambientale dedicatosi poi alla costruzione di progetti di valorizzazione in senso sostenibile dei territori e dei saperi delle comunità locali. Entra il Slow Food nel 2006 dove inizia a occuparsi del progetto Presidi locali. Nel mandato del 2010-2014 è responsabile del Progetto Terra Madre di Slow Food Lombardia. Nell’ottavo congresso di Slow Food Italia è eletto Vice Presidente Nazionale dove, nel Comitato Esecutivo, assume la delega per Expo 2015 per l’area biodiversità e acque. A giugno 2014 entra nel C.d.A. di Altreconomia e nel Comitato Scientifico di Comieco Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base di cellulosa