Nei giorni 27, 28 e 29 settembre a Concesio, presso la sede dell’Istituto Paolo VI, sorta accanto alla casa natale di Giovanni Battista Montini, si svolgerà il XIV Colloquio internazionale di studio, sul tema «Paolo VI e la pace. La missione della Chiesa nella comunità dei popoli».
Con questo appuntamento l’Istituto Paolo VI continua la serie dei Colloqui internazionali che, con cadenza triennale, sono stati organizzati fin dall’inizio delle sue attività. Ai Colloqui internazionali hanno preso parte nel corso degli anni studiosi provenienti da tutto il mondo, i quali hanno offerto il loro contributo allo studio del pensiero, dell’insegnamento e dell’opera di Paolo VI e del contesto storico ed ecclesiale in cui si collocano la sua vita e il suo pontificato. I tredici Colloqui tenuti a partire dal primo, dedicato all’Enciclica Ecclesiam Suam (1980), dei quali sono disponibili gli Atti editi dall’Istituto Paolo VI e dalle Edizioni Studium, hanno approfondito gli aspetti fondamentali del pontificato di Paolo VI così come della formazione di Giovanni Battista Montini e del suo servizio ecclesiale.
Il tema della pace, al quale è dedicato il XIV Colloquio, ritorna con insistenza nell’insegnamento di Paolo VI durante tutto il suo pontificato, così come sono stati instancabili gli sforzi di Papa Montini per chiedere la fine dei conflitti che insanguinavano i popoli in diverse parti del mondo. Basti ricordare le parole con le quali si è presentato il 4 ottobre 1965 davanti all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite chiedendo che le nazioni rinunciassero alla guerra come mezzo di soluzione dei conflitti e si impegnassero in modo solidale nella ricerca di una convivenza pacifica. «Se volete essere fratelli – è l’esortazione di Paolo VI – lasciate cadere le armi dalle vostre mani. Non si può amare con armi offensive in pugno. Le armi, quelle terribili. specialmente, che la scienza moderna vi ha date, ancor prima che produrre vittime e rovine, generano cattivi sogni, alimentano sentimenti cattivi, creano incubi, diffidenze e propositi tristi, esigono enormi spese, arrestano progetti di solidarietà e di utile lavoro, falsano la psicologia dei popoli». Il rilievo della pace nell’azione pastorale e nel magistero di Paolo VI è confermato tra l’altro dalla decisione di dedicare alla pace la giornata del 1 gennaio, con il coinvolgimento non solo dei cattolici, ma di tutti i sinceri amici della pace. Nel messaggio per la prima Giornata mondiale per la pace nel 1968 Paolo VI ammonisce a non ridurre l’appello alla pace a vuoto discorso retorico: «La pace non può essere basata su una falsa retorica di parole, bene accette perché rispondenti alle profonde e genuine aspirazioni degli uomini, ma che possono anche servire, ed hanno purtroppo a volte servito, a nascondere il vuoto di vero spirito e di reali intenzioni di pace, se non addirittura a coprire sentimenti ed azioni di sopraffazioni o interessi di parte. Né di pace si può legittimamente parlare, ove della pace non si riconoscano e non si rispettino i solidi fondamenti: la sincerità, cioè, la giustizia e l’amore nei rapporti fra gli Stati e, nell’ambito di ciascuna nazione, fra i cittadini tra di loro e con i loro governanti; la libertà, degli individui e dei popoli, in tutte le sue espressioni, civiche, culturali, morali, religiose».
Il XIV Colloquio intende mettere in luce i diversi aspetti dell’insegnamento e dell’azione volta a promuovere la pace fra i popoli durante il pontificato di Paolo VI: la visione teologica che la ispira, il legame tra la pace e lo sviluppo dei popoli, le relazioni con i paesi comunisti dell’Europa dell’Est, la mediazione della Santa Sede nei conflitti degli anni ’60 e ‘70, il rilievo assegnato alla difesa della vita umana e l’atteggiamento di fronte al terrorismo. Non meno importante, in questo quadro, è l’approfondimento delle radici storiche dell’attitudine di Paolo VI e dell’insegnamento sulla pace proposto nel corso del suo pontificato. Il suo servizio nella Segreteria di Stato Vaticana dal 1924 al 1954 lo ha messo infatti a confronto con l’affermarsi dei totalitarismi in Europa, con la seconda guerra mondiale e con la divisione del mondo in due blocchi nel periodo successivo alla guerra. In questi drammatici passaggi l’azione diplomatica della Santa Sede si è mossa in continuità con le linee tracciate dai Papi a partire dalla fine del XIX secolo e, insieme, ha cercato vie nuove, richieste dalle nuove situazioni. In questo contesto è particolarmente significativo il processo attraverso cui prende forma l’ideale europeo come alternativa ai conflitti che hanno dilaniato l’Europa nella prima metà del Novecento.
Il XIV Colloquio internazionale si svolgerà a Concesio (Bs), presso la sede dell’Istituto Paolo VI, in via Guglielmo Marconi 15 con inizio alle 9.30 del 27 settembre e conclusione alle 12.00 del 29 settembre, secondo il programma allegato. È attesa la partecipazione di circa 80 studiosi provenienti da diverse parti del mondo.
La Segreteria dell’Istituto Paolo VI è a disposizione per fornire ulteriori informazioni sul Colloquio e per l’organizzazione di eventuali interviste con il presidente o con il segretario generale dell’Istituto.
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