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264 - giancarlo Redazione Diocesi

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Zavattarello – provincia di Pavia

Zavattarello – provincia di Pavia

Zavattarello, dicono gli studiosi, è forse il paese più “storico” della provincia di Pavia per antichi fatti d’arme. Ma non è solo per il possente castello del celebre capitano di ventura Jacopo Dal Verme che merita una visita. L’ambiente circostante, infatti, con le sue colline e il suo paesaggio agrario modellato dall’uomo, è uno dei […]

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Maccagno, voci e silenzi del  Verbano

Maccagno, voci e silenzi del Verbano

Proteso sul lago, veglia il santuario della Madonnina della Punta, infuocato dal tramonto…

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  ---------------------------------------------------------------------------- Come & Dove Urgnano si trova a circa dodici chilometri a sud di Bergamo, sulla strada che porta a Crema.La Rocca è sede di mostre, manifestazioni e feste (visite guidate ogni terza domenica del mese, in concomitanza con il mercatino dell’antiquariato; tel. 035.898250, www.comune.urgnano.bg.it).Presso ilSantuario della Basella, inoltre, è allestito un interessante Museo Africano (per orari e visite, tel. 035.894670). ----------------------------------------------------------------------------

  —————————————————————————- Come & Dove Urgnano si trova a circa dodici chilometri a sud di Bergamo, sulla strada che porta a Crema.La Rocca è sede di mostre, manifestazioni e feste (visite guidate ogni terza domenica del mese, in concomitanza con il mercatino dell’antiquariato; tel. 035.898250, www.comune.urgnano.bg.it).Presso ilSantuario della Basella, inoltre, è allestito un interessante Museo […]

Nel cortile del maniero occhieggiano un gruppo di simpatici gnomi. Uomini d�arme nella loro tronfia vanagloria, ma dalle dimensioni lillipuziane. Dame di tutto punto vestite, ma deformi nei loro grugni beluini� Un settecentesco divertissement a sfondo moralistico, teso a raffigurare i vizi e le virt�, con maggior passione per la resa dei primi.Dalla rocca, come dicevamo, lo sguardo arriva d�infilata alla facciata della parrocchiale dedicata ai Santi Nazaro e Celso. Macchine permettendo, ovviamente. Un tempio dalle dimensioni impressionanti, che paiono perfino eccessive in rapporto al contesto. Abbattuta l�antica, la nuova chiesa fu costruita a partire dal 1762, e consacrata vent�anni pi� tardi, anche se in realt� i lavori dovettero proseguire fino alla met� dell�Ottocento. All�interno molte opere dell�epoca, ma anche tele e oggetti di pi� antica data, recuperati dalla precedente parrocchiale e da diversi sacri edifici del territorio.A una grande chiesa, si saranno detti gli urgnanesi, occorre un grande campanile. Ed ecco allora affidarsi l�incarico a uno dei pi� noti architetti del primo Ottocento lombardo, quel Luigi Cagnola che aveva gi� trasformato Milano secondo i dettami di Napoleone e del gusto neoclassico. Per Urgnano Cagnola progetta una torre di oltre cinquanta metri d�altezza, �faro� religioso e civico ad un tempo, sorretto da sedici statue di santi e coronato da cariatidi che sembrano vegliare su tutto e su tutti. E la gente di qui ne va fiera, soprattutto ora, dopo i recenti restauri.Fuori l�abitato di Urgnano, verso le rive del fiume Serio, sorge ancora pressoch� isolato tra i campi il bel santuario della Basella. Qui, nell�aprile del 1356, una giovane, disperata per la perdita dei suoi ortaggi a causa del gelo, fu rincuorata dall�apparizione della Vergine: prodigio di contadina semplicit�, che fa quasi sorridere, e allo stesso tempo commuovere�Bello l�esterno della chiesa, con la gotica facciata lombarda alleggerita da tre rosoni, il cuspidato campanile e il piccolo chiostro appartato. Meno suggestivo l�interno, guastato dai troppi interventi. E tuttavia non mancano le gemme preziose, come l�affresco quattrocentesco dell�apparizione, o una bella Madonna col Bambino del XVI secolo. E state tranquilli: per raggiugere Santa Maria della Basella non vi occorrer� una mongolfiera. Da Urgnano, una breve passeggiata in bicletta, o qualche minuto di macchina, saranno pi� che sufficienti.

Nel cortile del maniero occhieggiano un gruppo di simpatici gnomi. Uomini d’arme nella loro tronfia vanagloria, ma dalle dimensioni lillipuziane. Dame di tutto punto vestite, ma deformi nei loro grugni beluini… Un settecentesco divertissement a sfondo moralistico, teso a raffigurare i vizi e le virtù, con maggior passione per la resa dei primi.Dalla rocca, come […]

Avete a disposizione una mongolfiera? No? Peccato. Per vedere, ma soprattutto per capire Urgnano sarebbe stata davvero utile. Dall�alto, infatti, la cittadina bergamasca svela nitidamente quel che a terra si intuisce appena: una pianta regolare, tanto da sembrare studiata a tavolino, racchiusa in una forma circolare, romanticamente simile a un cuore. Al centro, la piazza principale del paese. E nel centro del centro, l�imponente campanile della chiesa parrocchiale, sorta di obelisco puntato verso il cielo.Un tempo, insomma, Urgnano era una citt�-fortezza, stretta in una solida cerchia di mura. Ma oggi le mura non ci sono pi�, e al posto dei bastioni corrono strade e viali. Resta, invece, la rocca, ben piantata a un margine dell�abitato. Chiesa e castello si guardano, sbirciandosi per quella via che li collega direttamente in un breve tratto. Un bello scorcio, anch�esso creato ad arte, naturalmente.A Urgnano si pu�, forse si deve, vagare con le mani in tasca e lo sguardo curioso. Antichi portoni, piccoli e grandi corti, santelle, tracce di devoti affreschi su muri scrostati... E attorno alla piazza, portici e loggiati in cui il sole disegna arabeschi d�ombre. L�impressione, al visitatore forestiero, � quella di una decaduta nobilt�, atmosfera comune, in verit�, a quella di altri borghi di pianura attorno all�Adda, che furono illustri, e che oggi sopravvivono quietamente. La sua posizione rese Urgnano centro strategicamente ambito e conteso, soprattutto negli anni di scontro tra i signori di Milano e la Serenissima. Sulle sue mura, tutt�altro che inespugnabili, il biscione visconteo s�alternava al Leone di San Marco, a seconda degli esiti delle battaglie o delle manovre diplomatiche. Emblematica la vicenda del Colleoni, che nel 1453 ottenne il borgo in feudo da Francesco Sforza, quale ricompensa dei suoi servigi, traghettandolo poi sotto le insegne di Venezia quando decise di mettersi al soldo del doge.Il Colleoni prese possesso del castello gi� esistente, e ne fece il suo rifugio in tempo di pace. Un duplice aspetto che ancor oggi caratterizza la rocca di Urgnano, sospesa tra l�originaria vocazione bellica e la pi� tarda destinazione a villa di delizie, quasi incerta tra i baluardi possenti e i camerini deliziosamente affrescati, tra le torri merlate e i giardini curati. Nel cortile del maniero occhieggiano un gruppo di simpatici gnomi. Uomini d�arme nella loro tronfia vanagloria, ma dalle dimensioni lillipuziane. Dame di tutto punto vestite, ma deformi nei loro grugni beluini� Un settecentesco divertissement a sfondo moralistico, teso a raffigurare i vizi e le virt�, con maggior passione per la resa dei primi.Dalla rocca, come dicevamo, lo sguardo arriva d�infilata alla facciata della parrocchiale dedicata ai Santi Nazaro e Celso. Macchine permettendo, ovviamente. Un tempio dalle dimensioni impressionanti, che paiono perfino eccessive in rapporto al contesto. Abbattuta l�antica, la nuova chiesa fu costruita a partire dal 1762, e consacrata vent�anni pi� tardi, anche se in realt� i lavori dovettero proseguire fino alla met� dell�Ottocento. All�interno molte opere dell�epoca, ma anche tele e oggetti di pi� antica data, recuperati dalla precedente parrocchiale e da diversi sacri edifici del territorio.A una grande chiesa, si saranno detti gli urgnanesi, occorre un grande campanile. Ed ecco allora affidarsi l�incarico a uno dei pi� noti architetti del primo Ottocento lombardo, quel Luigi Cagnola che aveva gi� trasformato Milano secondo i dettami di Napoleone e del gusto neoclassico. Per Urgnano Cagnola progetta una torre di oltre cinquanta metri d�altezza, �faro� religioso e civico ad un tempo, sorretto da sedici statue di santi e coronato da cariatidi che sembrano vegliare su tutto e su tutti. E la gente di qui ne va fiera, soprattutto ora, dopo i recenti restauri.Fuori l�abitato di Urgnano, verso le rive del fiume Serio, sorge ancora pressoch� isolato tra i campi il bel santuario della Basella. Qui, nell�aprile del 1356, una giovane, disperata per la perdita dei suoi ortaggi a causa del gelo, fu rincuorata dall�apparizione della Vergine: prodigio di contadina semplicit�, che fa quasi sorridere, e allo stesso tempo commuovere�Bello l�esterno della chiesa, con la gotica facciata lombarda alleggerita da tre rosoni, il cuspidato campanile e il piccolo chiostro appartato. Meno suggestivo l�interno, guastato dai troppi interventi. E tuttavia non mancano le gemme preziose, come l�affresco quattrocentesco dell�apparizione, o una bella Madonna col Bambino del XVI secolo. E state tranquilli: per raggiugere Santa Maria della Basella non vi occorrer� una mongolfiera. Da Urgnano, una breve passeggiata in bicletta, o qualche minuto di macchina, saranno pi� che sufficienti.

Testo e foto di Luca Frigerio Avete a disposizione una mongolfiera? No? Peccato. Per vedere, ma soprattutto per capire Urgnano sarebbe stata davvero utile. Dall’alto, infatti, la cittadina bergamasca svela nitidamente quel che a terra si intuisce appena: una pianta regolare, tanto da sembrare studiata a tavolino, racchiusa in una forma circolare, romanticamente simile a […]

aprile 2005 – LUOGHI DI LOMBARDIA

aprile 2005 – LUOGHI DI LOMBARDIA

Viaggio in una città-fortezza della pianura bergamasca, che nei secoli ha “perso” le mura, ma che ha mantenuto una Rocca merlata, abitata da curiosi gnomi…

VALGANNA  Badia di S.Gemolo

VALGANNA Badia di S.Gemolo

A nord di Varese una notevole testimonianza di architettura romanica, sorta sul sepolcro di un giovane martire. Il mistero di un chiostro pentagonale…

CORENNO PLINIO (PROVINCIA DI LECCO)

CORENNO PLINIO (PROVINCIA DI LECCO)

Siamo a Corenno Plinio, sulla sponda orientale del Lario, in alto, là dove il lago quasi finisce. Ma non siamo sicuri che questo posto esista davvero. Forse l’abbiamo solo immaginato…

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ABBADIA CERRETO

ABBADIA CERRETO

…a quel piccolo mondo, Abbadia Cerreto, si arriva per una stretta strada che attraversa distese di campi, bordata di rogge e canali…

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