Link: https://www.chiesadimilano.it/bilancio-missione-2021-2022/il-sostegno-di-attivita-e-progetti-sul-territorio-2805622.html
Share

Il sostegno di attività e progetti sul territorio

La gestione diretta di opere e l’erogazione di contributi per finalità specifiche

21 Maggio 2023

La gestione diretta di opere

Non è di norma compito degli Organismi centrali la diretta gestione delle attività a livello diocesano. Essa è di competenza delle realtà ecclesiali locali che trovano negli Organismi centrali sostegno, assistenza e coordinamento, oltre che riferimento per le autorevoli indicazioni del Vescovo. Può essere però chiesto agli Organismi centrali di avviare particolari iniziative, a titolo sperimentale e di supplenza (in attesa di individuare specifici soggetti che se ne facciano carico), o anche di gestire direttamente, quando opportuno, alcune attività collaterali al proprio ambito di azione. Specie nell’ambito della testimonianza della carità, le numerose aree di bisogno necessitano spesso, oltre allo studio e l’elaborazione di attività ed opere segno, anche della gestione di attività, sportelli e servizi, principalmente in collaborazione con soggetti collegati (es. cooperative, associazioni ed altri enti).

Le raccolte e i fondi diocesani

I fedeli, oltre alle offerte richieste dalle parrocchie per tutte le necessità della comunità parrocchiale, sovvengono abitualmente anche alle necessità della Chiesa con offerte finalizzate, in modo spontaneo e occasionale oppure in giornate prescritte dall’autorità competente, a favore di determinate iniziative diocesane, nazionali o universali.​

Il Vescovo può disporre che si facciano collette finalizzate in particolari giornate sia nelle chiese che negli oratori; tali offerte vengono consegnate dal parroco o dal rettore della chiesa alla Curia della Diocesi, che le trasmette (nel caso di giornate nazionali o universali) o le assegna per le finalità stabilite (nel caso di giornate diocesane).

Per garantire il rispetto delle volontà del donatore circa la destinazione della propria liberalità, la Diocesi contabilizza le offerte​ separatamente in specifici fondi diocesani, vincolati per distinti ambiti di intervento pastorale e/o assistenza. ​Si segnalano in particolare:​

a) Fondi per la carità – L’ente Arcidiocesi di Milano non assume direttamente la gestione di attività caritative (quali ad esempio mense per i poveri, centri per anziani o disabili, case di accoglienza, colonie, case per ferie…); queste attività possono essere convenientemente gestite da altri enti con finalità specifiche (fondazioni diocesane, confraternite, istituti religiosi, associazioni, cooperative, ecc.), con le quali la Diocesi può stabilire rapporti convenzionali e distribuire contributi.​ È la Caritas Ambrosiana lo strumento ufficiale della Diocesi per la promozione e il coordinamento delle iniziative caritative e assistenziali e ha come soggetto giuridico, cui fare riferimento per le proprie attività, la Fondazione diocesana che porta il suo nome e costituisce lo strumento operativo secondo le indicazioni del Vescovo diocesano.​

b) Fondi per le attività missionarie della Diocesi – Fatte salve le disposizioni vigenti a proposito delle risorse destinate alle Pontificie Opere Missionarie (per esempio in occasione della Giornata Missionaria mondiale), il fondo è finalizzato al sostegno economico delle attività missionarie intraprese dalla Diocesi in Italia e all’estero.​

c) Fondi per la perequazione a sostegno delle parrocchie bisognose, in modo che le stesse si sostengano a vicenda. Le oltre 1.100 parrocchie della Diocesi vivono situazioni molto differenti tra loro, sia come patrimoni, sia come entrate correnti, e in alcuni casi si trovano in difficoltà. L’idea è che ad aiutare queste parrocchie non sia un organo esterno alla Diocesi, come una fondazione, ma che siano le parrocchie tra loro a vivere un’esperienza di comunione anche in relazione ai beni.​ Uno strumento tradizionale per praticare tale condivisione delle risorse risiede nell’applicazione, al momento del rilascio della necessarie autorizzazioni da parte della Curia, delle cosiddette “tasse decreto”, ovvero un contributo straordinario richiesto alle parrocchie e agli enti in occasione di un’entrata straordinaria (per donazioni, lasciti, oppure per la vendita di beni o cespiti parrocchiali non strumentali…). Essendo tali entrate non abituali per ogni contesto, si condividono tali risorse attraverso una ridistribuzione governata dalla Diocesi che definisce le priorità in base alla conoscenza complessiva del territorio diocesano.

d) Fondi per l’assistenza del clero anziano e/o malato, per intervenire in favore di sacerdoti che versano in situazioni di particolare gravità, nonché per sostenere l’attività delle Case del clero, ovvero luoghi di accoglienza per sacerdoti anziani anche all’interno di strutture (RSA) aperte a tutti. Tale fondo può ricevere anche contributi di solidarietà liberamente disposti da parte dei sacerdoti diocesani. L’ente diocesano di riferimento per queste attività è la Fondazione Opera aiuto fraterno.​

e) Fondi per l’educazione, per sostenere attività ed esperienze che promuovono la maturazione umana e cristiana dei giovani (ad es. l’oratorio, la scuola cattolica)​

f) Fondo dei Legati Pii per la celebrazione delle Messe. È la forma di carità che garantisce negli anni la preghiera, soprattutto per i defunti, con il ricordo durante le celebrazioni eucaristiche.

I fondi 8×1000

L’Arcidiocesi di Milano, come tutte le Diocesi, ha inoltre il compito di assegnare e distribuire annualmente i contributi provenienti dalla CEI relativi ai fondi 8xmille alla Chiesa Cattolica​, frutto della libera scelta dei cittadini di destinare una percentuale della quota totale IRPEF allo Stato per scopi umanitari e sociali, o a confessioni religiose per scopi religiosi e caritativi. ​

Sono tre gli ambiti ai quali vengono destinate le risorse dell’8xmille:                    ​

a) Esigenze di culto e pastorale della popolazione Italiana​ – Comprendono diversi settori di impegno che sono propri della missione evangelizzatrice della Chiesa, ma hanno anche ricadute allargate nei territori e nelle comunità. Basti pensare al valore sociale delle attività che vengono svolte dagli oratori per bambini, adolescenti e giovani, o all’impegno dei patronati, o ancora alle attività rivolte alla promozione e all’aiuto delle famiglie.​ Complessivamente, a livello nazionale, nel 2021 la parte più significativa dei fondi dell’8xmille destinata a questo capitolo è stata impiegata per sostenere l’esercizio del culto e della cura delle anime: sostegno ad attività e strutture pastorali, facoltà teologiche e istituti di scienze religiose, parrocchie in condizioni di necessità straordinarie, iniziative a favore del clero anziano e malato, mezzi di comunicazione sociale, ecc.​ Altri impieghi hanno riguardato attività di formazione del clero e dei religiosi, scopi missionari, catechesi ed educazione cristiana (oratori e patronati, associazioni e movimenti). ​Inoltre una parte consistente di questo capitolo dei fondi 8xmille è destinata alla valorizzazione dei beni culturali ecclesiastici che costituiscono un patrimonio per tutto il Paese. Basti pensare, per esempio, alle attività sociali che vengono svolte all’interno di strutture parrocchiali o diocesane nei diversi territori, oppure all’attrattività costituita da buona parte dei beni culturali ecclesiastici ricchi di storia e di bellezza.​

b) Interventi caritativi in Italia e nei Paesi in via di sviluppo​ – Le necessità a cui la Chiesa cattolica fa fronte in Italia sono aumentate con il passare degli anni, complice la crisi: le urgenze si sono moltiplicate, ma la linea di intervento non è mai stata solo quella di rispondere alle emergenze, bensì strutturare progetti destinati a innescare circoli virtuosi positivi, per accompagnare chi ha bisogno a ritrovare la propria autonomia e dignità. In questo modo vanno intesi i progetti di intervento per la lotta contro le “nuove povertà” (disoccupati, vittime dell’usura, immigrati, emarginati, anziani abbandonati, ecc.). Quella che viene portata dalla Chiesa grazie all’8xmille è una presenza capillare sul territorio, resa possibile dal network di parrocchie che sono vicine ai bisogni e conoscono in maniera diretta le necessità.​

c) Sostentamento dei sacerdoti​ – Al sostentamento provvede direttamente l’Istituto Centrale per il Sostentamento del Clero (ICSC), attraverso le risorse messe a disposizione dagli Istituti Diocesani per il Sostentamento del Clero e in parte attraverso i fondi dell’8xmille.​ A queste risorse si aggiunge una quota minoritaria ma significativa di erogazioni liberali deducibili.​