Editoriale di mons. Luigi Manganini, pubblicato su
Duomo Notizie (giugno – luglio 2004)
Con la solenne celebrazione diocesana del Corpus Domini, si è idealmente concluso l’anno pastorale e lo scorrere del tempo liturgico cosiddetto “ordinario”, che stiamo vivendo, non ci invita semplicemente a prenderci un periodo di riposo, ma piuttosto ci chiede “gustare” questa “pausa silenziosa” per avviare una seria ed attenta riflessione sul cammino finora percorso.
Il pensiero però corre già anche al prossimo anno pastorale, caratterizzato, fin dal suo inizio, da una ricorrenza molto significativa per l’intera Diocesi: il cinquantesimo anniversario della morte del Beato Cardinale Alfredo Ildefonso Schuster – nostro Arcivescovo dal 1929 al 1954 – che ricorre il 30 Agosto.
E’ facile, rievocando questa figura, lasciarsi prendere dall’emotività: anch’io l’ho incontrato più volte, a partire dall’età di dieci anni, quando mi ha amministrato il Sacramento della Confermazione, fino ai giorni immediatamente precedenti la sua morte, quando, da giovane seminarista, mi trovavo in vacanza presso il Seminario di Venegono.
Non ho mai parlato insieme a lui eppure egli ha influito sul mio cammino di preparazione al sacerdozio più di molti altri educatori: la forza della comunicazione non verbale! – diremmo noi oggi –.
In questi giorni, rileggendo alcune Pagine vive del Cardinale Schuster – raccolte e commentate da Mons. Inos Biffi – sui temi della liturgia, della catechesi e della spiritualità, ho riscoperto immagini, sensazioni e consapevolezze legate alla mia adolescenza, ma certamente ancore feconde.
Mi sono tornate alla mente alcune riflessioni sulla liturgia, quale «poema sacro, al quale veramente hanno posto mano cielo e terra, e in cui l’umanità redenta nel Sangue dell’Agnello senza macchia, sulle ali dello spirito, si libra a volo altissimo, sin presso il trono di Dio. Esso è qualche cosa più d’una semplice elevazione; giacché la Sacra Liturgia non solo rappresenta ed esprime l’ineffabile ed il divino, ma per mezzo dei Sacramenti e delle sue formule eucologiche lo produce, a dir così, e lo compie nelle anime dei fedeli, ai quali comunica la grazia della Redenzione » (A.I. SCHUSTER, Pagine vive su la liturgia, la catechesi e la spiritualità, a cura di INOS BIFFI, Milano, 2004, pp. 13-14).
Il prossimo anno pastorale, il secondo del Percorso diocesano triennale che il nostro Arcivescovo – Cardinale Dionigi Tettamanzi – ha autorevolmente indicato con la Lettera pastorale Mi sarete testimoni, prevede una particolare attenzione alla domenica, come “giorno del Signore”, e all’ Eucaristia, quale «fonte e culmine di tutta la vita cristiana », «esigenza irrinunciabile» della comunità cristiana e «segno per eccellenza della presenza della Chiesa» (cfr. D. TETTAMANZI, Mi sarete testimoni. Il volto missionario della Chiesa di Milano, Milano, 2003, nn. 39-54).
Vogliamo quindi introdurci fin da ora in questo cammino, lasciandoci guidare ancora una volta dalle parole – oserei dire quasi “profetiche” – del Beato Cardinale Schuster.
Come non sentirsi piacevolmente sorpresi leggendo: «L’anima devota non dirà […]: faccio la mia Comunione; ma sentirà che l’Eucaristia la mette veramente in comunione con tutto il corpo di Cristo […]. Soprattutto grazie all’Eucaristia il fedele è congiunto con la Ecclesia Mater, così ricevendo “quell’ardore di santità, che costituisce una delle doti essenziali della vera Chiesa”, “popolo santo di Dio” » (A.I. SCHUSTER, Pagine vive, p. 47).
L’esempio di una vita limpida e coerente, di un uomo “tutto di preghiera”, quale fu il Beato Cardinale Schuster, ci aiuti ad essere autentici e coraggiosi testimoni del vangelo e a riscoprire nell’Eucaristia, memoriale della Pasqua del Signore, la «forza propulsiva» del nostro dinamismo missionario
(D. TETTAMANZI, Mi sarete testimoni, n. 41).
Mons. Luigi Manganini, Arciprete