Giovanni Colombo, fece parte della Commissione preparatoria del Concilio Vaticano II per i seminari e le università degli studi, portandovi il contributo della sua cultura ed esperienza. Fu padre conciliare, prima come Vescovo ausiliare e poi come Arcivescovo: infatti, il 10 agosto 1963 Papa Paolo VI (eletto papa il 21 giugno dello stesso anno) lo nominò suo successore alla cattedra dei santi Ambrogio e Carlo e lo creò cardinale il 25 febbraio 1965.
Terminato il Vaticano II, indisse un sinodo diocesano (il 46°) per applicare le indicazioni conciliari. Fu un sinodo impegnativo, che si protrasse dal 1966 al 1972. Ne scaturì la decisione di conservare, pur riformandolo, il Rito Ambrosiano; di riorganizzare la Diocesi nelle attuali Zone Pastorali e nei Decanati; di istituire il Consiglio Presbiterale Diocesano (1969) e il Consiglio Pastorale Diocesano (1973); di proporre all’inizio dell’anno pastorale un programma comune a tutta la diocesi: di qui le Lettere Pastorali promulgate ogni anno l’8 settembre, festa del Natività di Maria, cui è dedicato il Duomo di Milano. Dovette affrontare problemi pastorali di notevole spessore, legati alle conseguenze dell’urbanesimo massiccio di quegli anni seguiti al boom economico. Basti un dato: nel 1963 (anno della sua elezione) la diocesi contava 3.989.331 abitanti, nel 1979 (quando si dimise) la popolazione diocesana era cresciuta fino a raggiungere quota 5.124.906 persone.
Il suo episcopato fu caratterizzato dalle vicende drammatiche del cosiddetto Sessantotto e del terrorismo. Colombo fu tra i primi ad accorrere presso la Banca dell’Agricoltura in Piazza Fontana, dove si trova il Palazzo Arcivescovile, dopo l’esplosione della bomba che iniziò la stagione del terrorismo italiano (12 dicembre 1969). Contestazioni e violenze continuarono anche negli anni successivi, in occasione dell’approvazione e dei referendum riguardo alle legge sul divorzio (1 dicembre 1970, referendum 12 maggio 1974) e sull’aborto (6 giugno 1978, referendum, 18 maggio 1981).
Dovette inoltre affrontare opere impegnative quali il restauro del Duomo (di cui sembrava compromessa la statica) e del Seminario di Corso Venezia, che risaliva ai tempi di san Carlo Borromeo (XVI secolo). Colombo consacrò 157 nuove chiese. Sono rimasti memorabili anche i suoi Discorsi alla città, tenuti la vigilia della solennità di Sant’Ambrogio nell’omonima basilica. Partecipò ai conclavi per l’elezione di Giovanni Paolo I (agosto 1978) e Giovanni Paolo II (ottobre 1978). Quest’ultimo il 29 dicembre 1979 accolse le sue dimissioni per motivi di età e di salute. Colombo si ritirò nel Seminario di Corso Venezia, da lui fatto restaurare, dove svolse un’intensa attività culturale e pastorale al servizio della diocesi ambrosiana e della Chiesa italiana. Lì si spense il 20 maggio 1992.
Biografia Attività pastorale