La solennità dell’Immacolata, cadendo di Domenica, viene celebrata liturgicamente il lunedì successivo.
Nel tempo di Avvento, questa solennità trova la sua collocazione naturale, congiungendo la celebrazione del Signore che viene con la contemplazione di Colei che fu fin dal suo concepimento pura attesa di lui. La Chiesa, con la proclamazione del dogma dell’Immacolata Concezione della Vergine Maria, l’8 dicembre del 1854, volle solennemente coronare una lunghissima tradizione di devozione e di fede. Già i Padri della Chiesa d’Oriente avevano esaltato la Madre di Dio come “giglio purissimo, germe non-avvelenato, immacolata, più splendida del sole ”.
In Occidente, la verità della purezza originaria di Maria da ogni macchia di peccato si affermò con la preoccupazione di non contraddire la dottrina della Redenzione operata soltanto in virtù del sacrificio di Cristo; a questo scopo fu preziosa la riflessione di Giovanni Duns Scoto, secondo la quale anche la Madonna era stata redenta da Gesù, ma con una redenzione preventiva. Ella fu preservata dal peccato originale in previsione dei meriti del suo figlio divino.
Così la festa della Vergine Immacolata si introdusse nel 1476 nel calendario romano, e la devozione alla Madre di Dio concepita senza peccato si diffuse rapidamente, fino alla solenne proclamazione fatta da Pio IX con la bolla “Ineffabilis Deus”, nella quale dichiara che “per singolare grazia e privilegio di Gesù Cristo, Salvatore del genere umano”, Maria fu preservata dalla colpa originale, perché la Beata Vergine fruisce più profondamente di chiunque altro dei frutti della redenzione, lei, la Piena-di-grazia, in quanto destinata da Dio a un ruolo straordinario ed esclusivo nella storia della salvezza. Nelle apparizioni di Lourdes, il 25 marzo 1858, la stessa Vergine Maria ha confermato questo suo privilegio presentandosi come “l’Immacolata Concezione”.