La solenne memoria della Cena del Signore, che quotidianamente si attualizza nell’Eucaristia, si celebra nel cuore dell’anno liturgico, la sera del Giovedì Santo, in apertura del Sacro Triduo pasquale. È la sua collocazione naturale, secondo la narrazione evangelica dell’Evento della Pasqua del Signore. Ma ha ricevuto un’altra espressione celebrativa, quella del “Corpus Domini”: una festa che sorge e si afferma a partire dalla fine del XIII secolo, come modo per esprimere la devozione all’Eucaristia, occasionata dall’esigenza di contrastare alcune insorgenti eresie, mentre contemporaneamente si va elaborando la riflessione dottrinale relativa a tale Sacramento.
L’ufficiatura di questa festa, di grande ricchezza teologica, fu composta da san Tommaso d’Aquino. Della festa divenne molto presto parte integrante la solenne processione con il SS. Sacramento a conclusione della Messa, per le vie della vita quotidiana dell’uomo. Oggi è l’occasione di una pubblica professione di fede nel Signore presente in mezzo a noi, in cammino con noi sulle strade della terra, con noi pellegrini verso la Patria celeste.
Colui che come Pane disceso dal cielo alimenta la nostra vita, saziandone il desiderio più alto, ma come anticipazione e pegno della sazietà futura, è anche Colui che ci accompagna nella fatica del cammino e ci raccoglie insieme sulla via del ritorno verso la Casa comune che ci attende. La sua Presenza è la festa della salvezza dell’uomo.
Condurre fuori dalla celebrazione della Messa sulle vie dei nostri passi quotidiani il Segno sacramentale della sua Presenza, è professare di riconoscerlo Signore in ogni ora della nostra vita, sulle strade dei nostri dolori e delle nostre gioie, Salvatore nei nostri sviamenti, guida sicura verso la terra nuova della riconciliazione universale. Sant’Agostino scrive: “ Cristo vi offre la sua ‘messa in tavola’, voglio dire se stesso… Ricordatevi però anche che l’Apostolo dice: ‘Voi siete il corpo e le membra di Cristo’. Se dunque voi siete il corpo e le membra di Cristo, quello che di misterioso, di sacramentale è in voi, ha per base la mensa del Signore. Ricevete il vostro stesso mistero ”.