Discepolo di Pacomio, fu suo terzo successore alla guida della comunità pacomiana. Nato verso il 314 da una ricca famiglia a Shne, Teodoro aveva abbracciato da giovane la vita anacoretica. Entrò a Tabennesi, primo monastero cristiano in terra d’Egitto, per poter conoscere il padre della “santa koinonia” di cui aveva sentito raccontare negli ambienti monastici.
Eletto superiore, Teodoro fu spinto da una parte della comunità a sostituirsi a Pacomio, mentre questi giaceva gravemente infermo. Ma Pacomio, temendo che stesse compiendo un atto di orgoglio, lo destituì subito. Dopo la morte di Pacomio, i suoi successori non riuscirono a mantenere l’unità della congregazione, e Orsiesi, superiore della comunità, dovette ricorrere a lui per riportare l’ordine. Fu a capo della koinonia dal 350 al 368, anno della sua morte.
Fu soprattutto Teodoro a raccogliere i ricordi di Pacomio, e la freschezza della sua biografia è frutto del suo affetto per il padre che l’accolse in monastero e alla guida del quale maturò la sua fede.