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Domenica IV dopo il Martirio di S. Giovanni il Precursore

San Pio da Pietrelcina

23 Settembre 2018

Francesco Forgione nacque a Pietrelcina, nell’arcidiocesi di Benevento, il 25 maggio 1887. A sedici anni, il 22 gennaio 1903, entrò nel noviziato dei Frati Cappuccini di Morcone, ove prese il nome di fra’ Pio. Il 10 agosto 1910 ricevette l’ordinazione presbiterale, a Benevento. Agli inizi del suo ministero soffrì di un lungo periodo di malattia, che lo costrinse a restare in famiglia. Nel settembre 1916 fu trasferito a S. Giovanni Rotondo ove rimase fino alla morte. Qui visse la sua vocazione, acceso di amore per Dio e per il prossimo.
La speciale missione che caratterizzò tutta la sua vita di prete l’attuò soprattutto attraverso la preghiera del rosario e l’amministrazione del sacramento della penitenza: per oltre cinquant’anni instancabilmente accolse penitenti che accorrevano a frotte al suo confessionale. Ma nella celebrazione dell’eucaristia padre Pio trasmetteva con singolare intensità la sua fede, il suo affidamento al Signore. Particolarmente toccato dall’esperienza della sofferenza del prossimo, si impegnò nella fondazione della “Casa Sollievo della sofferenza”, inaugurata il 5 maggio 1956. Immerso nell’esperienza delle realtà della fede, era uomo della speranza e della fiducia totale in Dio.
Conobbe con intensità singolare il mistero della croce e ne portò il segno nella propria carne. Sperimentò per molti anni profonde sofferenze interiori, che visse con fortezza e umile prudenza. Per la singolarità del suo carattere e della sua figura, fu oggetto di particolari richiami da parte dell’Autorità Ecclesiastica, che ridusse drasticamente il campo della sua attività pastorale, consentendogli solo la celebrazione dell’Eucaristia. Accettò con serenità silenziosa, in spirito di obbedienza. Vastissima folla di gente veniva richiamata dalla sua straordinaria forza comunicativa, pur rude, e dalla sua capacità di spirituale intuito degli animi. La sua salute che non era mai stata florida, declinò rapidamente negli ultimi anni della sua vita terrena.
Morì il 23 settembre 1968. Grandissimo concorso di popolo segnò la sua sepoltura. Nel novembre 1982 fu introdotta la causa di beatificazione. Venne beatificato il 2 maggio 1999, canonizzato il 16 giugno 2002.

In questo stesso giorno la chiesa ricorda san Lino papa, primo successore di Pietro nella cattedra romana. Incerti sono il tempo e la durata del suo governo. Ireneo lo identifica col personaggio ricordato da san Paolo in 2 Tim 4,21. Il suo nome è inserito nel canone romano. Il suo culto è attestato soprattutto a Volterra, di cui è patrono.