La riforma liturgica conseguente al Concilio Vaticano II fissa per la domenica successiva all’Epifania la celebrazione del Battesimo di Gesù. Quando l’Epifania aveva un’ottava, l’ottavo giorno era consacrato al Battesimo di Gesù che costituisce uno dei tre miracula originariamente celebrati nel giorno della Festa della manifestazione, che è appunto l’Epifania: la manifestazione ai magi e in loro ai popoli pagani; il Battesimo che manifesta Gesù al Battista e ai peccatori che rispondono alla predicazione del Precursore; il segno di Cana che manifesta Gesù ai discepoli che credono in lui (Gv 2, 11). Carlo Magno, rimasto affascinato dal canto di certi monaci greci che celebravano il Battesimo del Signore, fece tradurre in latino i testi che aveva udito cantare.
Oggi si ricorda san Paolino, patriarca d’Aquileia
Nacque nel ducato longobardo del Friuli, a Premariacco presso Cividale. Nulla si sa della sua giovinezza; si può arguire che in patria, forse nello stesso episcopio, ricevette una solida formazione profana e teologica e gli ordini sacri. Quando Carlomagno occupò il Friuli, lo condusse con sé in Francia quale artis grammaticae magister. Membro dell’Accademia palatina col nome di Timoteo, Paolino strinse amicizia con gli spiriti più eletti del tempo, in particolare con Alcuino, abate di S. Martino di Tours, che parlando di lui lo definì “egregio maestro e pio precettore di vita eterna, dal quale emana una fonte d’acqua viva che sale alla vita eterna”.
Nel 787 Carlomagno gli affidò la sede patriarcale di Aquileia; la sua diocesi abbracciava tutta la pianura friulana mentre la sua giurisdizione metropolitana si estendeva alle Chiese dell’Austria longobarda e dell’Istria, dopo che questa terra fu tolta agli Avari e unita all’impero carolingio. Paolino si impegnò al rinnovamento della sua Chiesa, come testimoniano, tra l’altro, gli atti del Concilio di Cividale del 796 e la riforma dell’antica liturgia aquileiese; compose inni per le feste maggiori dell’anno, il Natale, i ss. Apostoli Pietro e Paolo, la Dedicazione, la Resurrezione. Importanti furono gli interventi di Paolino nelle controversie teologiche del suo tempo, specialmente in quella adozionista, confutata nei concili di Ratisbona (592) e Francoforte (596).
La sua personalità e la sua opera gli meritarono un posto di preminenza nella cultura europea del tempo. Paolino morì a Cividale l’11 gennaio 802 e fu sepolto nella cattedrale ove le sue spoglie sono tuttora custodite. L’11 gennaio 1960 conclude la sua vicenda terrena Lambert Beauduin , monaco benedettino, fondatore del monastero di Chevetogne, pioniere del movimento liturgico e di quello ecumenico nella Chiesa cattolica.