Nacque a Kety nel 1390. Dopo aver frequentato l’università di Cracovia, fondata da poco tempo ma già celebre accademia, ivi iniziò la sua attività come docente. Ordinato prete, fu nominato direttore della scuola del Monastero del santo Sepolcro a Miechow. Nel 1429 entrò come professore ordinario nel corpo accademico dell’Università di Cracovia e vi rimase fino alla morte, nel 1473.
Eletto prelato cantore della collegiata di S. Floriano, dignità cui era connesso l’ufficio di parroco di Olkusz, dopo poco si dimise non volendo godere delle rendite di quel beneficio cui non poteva dedicarsi. La sua attività di docente fu inframmezzata da faticosi pellegrinaggi a Roma e, una volta, a Gerusalemme. Di lui Clemente XIII – che lo proclamò santo il 2 febbraio 1767 – scrive nelle sue “Lettere”: “È stato trovato degno di essere annoverato tra quei pochi uomini che non solo hanno insegnato, ma anche realizzato quanto insegnavano”. In un’epoca di transizione e incertezza dottrinale (la dottrina hussita e il conciliarismo esercitavano molto fascino in quella terra), fu limpido uomo di dottrina e integro testimone di vita evangelica. “La rispettosa esattezza con la quale si occupava delle cose di Dio si univa all’umiltà (…) a cui si accompagnava una rara semplicità, degna d’un fanciullo” (Ibidem). La sua tomba nella chiesa di S. Anna a Cracovia divenne presto meta di pellegrinaggi. E’ venerato soprattutto dai seminaristi e dal clero studioso.