Il calendario ambrosiano ricorda oggi, insieme, due santi vescovi della Chiesa di Como, Felice, che fu il primo vescovo di quella sede, e Abbondio, che per la sua importanza è venerato come il suo patrono. Felice ci è noto quasi esclusivamente attraverso due lettere che sant’Ambrogio gli indirizzò. Da esse si ricava che fu ordinato dal vescovo di Milano e per suo tramite invitato da Bassiano, vescovo di Lodi, a partecipare alla dedicazione di una chiesa in onore degli apostoli.
Sempre da una lettera di sant’Ambrogio, inviata a papa Siricio a nome dei partecipanti a un concilio milanese, veniamo a sapere che anche Felice la sottoscrisse, confermando la condanna di Gioviniano, un ex monaco che negava la verginità di Maria.
Non ci è noto in quale anno sia morto. Abbondio visse nel V secolo, terzo successore del protovescovo Felice. Fu consacrato alla cattedra di Como il 17 novembre 449. Inviato dal papa Leone Magno come legato a Costantinopoli, rinsaldò la comunità ecclesiale, minacciata dalle eresie di Nestorio ed Eutiche, facendo sottoscrivere un documento papale, il Tomus ad Flavianum. L’anno dopo, nel 550, il papa gli affidò una lettera per Eusebio di Milano, dove si chiedeva di convocare il sinodo dell’Insubria perché anche tutti i vescovi lo sottoscrivessero.
Nel 451 il concilio ecumenico di Calcedonia confermava la cristologia espressa nel Tomus ad Flavianum. Abbondio, commemorato fino alla riforma liturgica del Vaticano II alla data del 2 aprile, è ricordato ora in data odierna assieme al protovescovo Felice.
Il calendario romano fa memoria oggi anche di san Raimondo Nonnato, religioso dell’ Ordine dei Mercedari, per il riscatto degli schiavi, nato nel 1200 e morto nel 1240. È patrono delle levatrici.