Marta di Betania è nominata nei vangeli in un passo di Luca (10, 38-42) e due passi di Giovanni (Gv 11, 18-40 e Gv 12,2). Ne emerge la figura di una vivace donna discepola, di fede intraprendente, ospitale. Verosimilmente, Luca vede impersonata in questa ardente discepola del Signore una dimensione della vita della chiesa: la diakonia alle mense (cfr. At 6, 1-6), in feconda tensione con gli altri ministeri ecclesiali e con la dimensione della fede come ascolto, recettività silenziosa della parola della grazia. Nella letteratura patristica, soprattutto in ambito monastico, venne interpretata come modello della vita attiva, a fronte della sorella Maria, modello della vita contemplativa.
Dal XII secolo la sua memoria è celebrata nella Chiesa d’occidente il 29 luglio, ottava della festa di Maria di Magdala. Il suo culto si diffuse specialmente in Provenza in forza della leggenda che racconta che i santi fratelli di Betania, partiti dalla Palestina, si sarebbero trasferiti sulle coste provenzali.